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  • Milan, Bojan| Galliani: 'E' come Altafini'

    Milan, Bojan| Galliani: 'E' come Altafini'

    Quando il gioco si fa duro, qualche volta servono anche quelli che giocano a pallone. Che magari non hanno l'attitudine alla battaglia, tantomeno il fisico da lottatore, ma piedi delicati che creano spuma di calcio. Al momento del gol, Bojan Krkic col nome che si ritrova obbliga lo speaker di San Siro a bizzarrie vocali, perché provate voi ad allungare "Krrrrkic" all'inverosimile fino a che il pubblico risponde "Bojan". Faceva prima a dire Bojan anche lui, Bojan e basta. Un nome semplice, come un talento che qualche volta serve a tirare il Milan fuori dai guai.

    Panchine e gol - Bojan aveva fatto mirabilie anche nell'amichevole Catalogna-Nigeria, che però non è una di quelle che finiscono sulla Cnn. Ma il periodo è buono: il catalano aveva segnato anche il 22 dicembre alla Roma, e appena è entrato in campo contro il Siena ha cambiato la partita. Ha preso il posto dell'amico Nocerino, con il quale passa tanto tempo durante il ritiro. Ha tolto la tuta e via come una scheggia, come se non avesse nelle gambe le stesse scorie di vacanza che appesantivano i compagni. Questa volta il gol vale parecchio, mentre all'Olimpico, dato il risultato, era stato soltanto un bel modo di alleggerire un punteggio pesante. Bojan si conferma uomo prezioso quando entra in campo a partita iniziata, e cerca di assorbire l'idea. «Noi siamo una squadra, dobbiamo stare sempre pronti per assecondare le scelte dell'allenatore anche quando arriviamo dalla panchina».

    Alta velocità - «In queste due partite ho cercato di dare il mio contributo e dare una marcia in più quando subentravo, ci sono riuscito. Il Barcellona mi ha trasmesso la filosofia del calcio, poi sono arrivato qui in Italia dove è un pò diverso, ma mi sto abituando e mi sembra di migliorare. Il mercato non è il mio lavoro, il mio è impegnarmi ogni giorno e dare il meglio di me». Già, il mercato non è il suo lavoro: dribbling diplomatico per uscire da una gabbia di domande, visto che dopo la suddetta amichevole, ha raccontato la stampa spagnola, Bojan avrebbe composto rebus sul futuro. «Nel calcio non si sa mai cosa può succedere. La situazione non è semplice, ci sono due o tre opzioni. Ora però voglio concentrarmi sul Milan». Concetto ripetuto ieri, in positivo: «Se Galliani mi riscatterà? Ho detto dall'inizio che sto bene qui, mancano cinque mesi, devo giocare e allenarmi e vedremo cosa succede».

    Riscatto - La storia è nota, la fine no. «Del riscatto ancora non parlo», ha detto l'amministratore delegato Galliani, che si è dilungato però sulla tecnica sopraffina del ragazzo. «Può essere micidiale quando entra nella ripresa, come altri nel passato, ad esempio Altafini che così ha fatto vincere tanti scudetti alla Juve». Il prezzo fissato per il riscatto è alto (14 milioni), il Milan è interessato a tenersi Bojan, ma a una cifra più bassa. Bojan ha detto più volte che gli piacerebbe restare, ma si sa come vanno queste cose. «Il futuro è nelle mani di Dio», diceva Kakà, il suo predecessore in maglia numero 22. Bojan, che è più laico, si limita a ripetere che a giugno si vedrà. Intanto resta il terzo gol. Un gol che serve per salire un po' più su, e non soltanto a lui.

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