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  • Milan: Dest non è completo, ma può ispirare Pioli

    Milan: Dest non è completo, ma può ispirare Pioli

    • Luca Bedogni
      Luca Bedogni
    “All’Ajax giocavo come ala,” racconta Dest, “poi anche come terzino. Abbassarmi a terzino è stata una buona idea che mi ha permesso di mostrare le mie qualità sia in fase difensiva che in fase offensiva.” C’è qualcosa che non torna nelle parole di Sergiño Dest, nuovo acquisto del Milan, se consideriamo gli ultimi due anni a Barcellona e le dichiarazioni di Pioli nel post partita contro il Salisburgo (“ha delle belle qualità, soprattutto in fase di spinta”.) Insomma forse Dest non è così completo come si dipinge. D’altra parte ha solo 21 anni. 

    SOTTO KOEMAN - Voluto da Koeman al Barcellona nel 2020, lo statunitense piano piano venne spostato più avanti, fino a giocare alcune partite addirittura da esterno alto nel tridente, come in Barcellona-Real Madrid del 24 ottobre 2021.

    Milan: Dest non è completo, ma può ispirare Pioli

    L’idea iniziale del tecnico olandese non era questa, naturalmente. Anche perché nella stagione 20/21 c’era ancora Messi, e bisognava trovare un sistema in grado di ‘sostenerlo’. Koeman optò così per un 3-4-2-1, nel quale Dest era impiegato da laterale di centrocampo. Eccolo qui sotto, contro il Real Sociedad: da una parte lui e dall’altra Jordi Alba, tre centrali dietro, e il trio fantasia davanti, libero di inventare. Non a caso anche il PSG di Galtier ha imboccato questa via…

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    Forse però questo non era un sistema pensato solo per Messi. Evidentemente Koeman vedeva Dest più come un ‘tuttafascia’ votato alla fase offensiva che un terzino vero e proprio. Ma con l’esplosione di Pedri e la partenza di Messi, l’anno successivo si è sentito in dovere di tornare al 4-3-3, marchio di fabbrica catalano. A quel punto però tanto valeva puntare su Xavi, e così ha fatto il Barcellona. Dest, che faceva parte del progetto ‘olandese’ precedente, quindi è finito ai margini; un po’ per ragioni tattiche conseguenti all’avvicendamento in panchina, un po’ per gli infortuni che lo hanno tormentato nella seconda parte della stagione.  

    NEL MILAN DI PIOLI - Dunque al Milan arriva come terzino? Torna a fare il terzino e basta? Direi di sì per il momento, e come vice Calabria, su questo non ci piove. È stata una buona operazione sulla sirena dettata unicamente dalla necessità: l’infortunio di Florenzi. Date le caratteristiche dell’ex Barcellona non si può escludere tuttavia che a Pioli non venga in mente qualcosa di nuovo tatticamente, magari tra un po’, quando il classe 2000 si sarà ambientato. Non intendo tanto cambi di sistema, anche se nulla lo vieta (anzi,  chissà…), penso piuttosto ad assetti e sviluppi particolari, che possano collocare lo statunitense in posizioni a lui congeniali. Il Milan, tra l’altro, alle volte si trova a costruire già a tre, spingendo molto i terzini, come se fossero quinti. Qui potete vedere un esempio tratto dall’ultimo derby.

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    Insomma staremo vigili: Pioli ci ha abituato, partita dopo partita, a cogliere le sfumature sempre nuove del suo Milan, le varianti di sviluppo, le modifiche puntuali con cui sorprende gli avversari. E un giocatore come Dest promette di ispirargli qualcosa di offensivo sul lato meno appariscente dei rossoneri.

    L’ESORDIO IN CHAMPIONS CONTRO IL SALISBURGO -  Martedì sera Dest ha esordito contro il Salisburgo. Poco più di una mezzora in cui, nel bene e nel male, abbiamo trovato già qualche conferma. Ad esempio qui fa una giocata sofisticata.

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    Se la sposta internamente col destro, poi d’esterno all’improvviso fa un tunnel all’avversario per servire De Ketelaere e si propone per l’uno due. Bravo nello stretto, quindi. Viene dal Barcellona, non potrebbe essere diversamente.

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    Però a differenza che nel Barcellona, dove ripeto spesso giocava quinto o addirittura esterno alto nell’ultimo periodo (restando tuttavia di base un ‘quasi’ terzino), nel Milan se sbaglia il tocco è meno protetto, giocando i rossoneri con un 4-2-3-1. E infatti in quest’altra situazione, nella quale è fin troppo lezioso il suo scambio con Tonali, e finisce per perderla, Pioli giustamente se la prende.

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    Dest dovrà abituarsi inoltre a una fase difensiva più sporca e attenta, nel Milan. Più aggressiva, con un forte riferimento all’uomo. 

    Milan: Dest non è completo, ma può ispirare Pioli

    Nel Milan non è la stessa cosa fare girare un giocatore avversario oppure non permetterlo. In certi casi un determinato tipo di intensità sull’uomo nasconde squilibri potenziali che altrimenti potrebbero emergere in superficie pericolosamente. Su questo Dest dovrà migliorare e adeguarsi allo stile difensivo chiesto da Pioli.

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    Anche perché poi, se l’uomo si gira, nell’uno contro uno difensivo Dest non è irresistibile, per quanto veloce e rapido.

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    Lo dimostra questa accelerazione potente di Okafor, che lo taglia fuori senza troppe difficoltà.

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