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  • Abodi sulla querelle stadio: 'Milan e Inter in due impianti differenti, perché no?'

    Abodi sulla querelle stadio: 'Milan e Inter in due impianti differenti, perché no?'

    • Redazione CM
    Due club e due stadi. Se da anni ormai si discute sulla bontà della costruzione di un nuovo impianto a Milano con conseguente sacrificio dell’attuale Meazza, a sparigliare le carte ci prova Andrea Abodi. L’attuale Ministro dello Sport, intervenuto sulle frequenze di Rai Radio Uno, ha offerto la sua ricetta: tirare su un nuovo impianto, mantenendo anche l’attuale San Siro.

    LA SOLUZIONE – “Ci sono due posizioni di pensiero che reputo ideologiche - ha detto l’attuale esponente del Governo Meloni -. Ci sono due club, quindi facciamo due stadi. Potrebbe essere una soluzione, è ciò che accade in tutta Europa”. A questo punto una domanda sorge spontanea: chi resterebbe a San Siro tra Milan e Inter? E poi: in che zona si potrebbe costruire un secondo impianto? All’interno dei confini di Milano o in quel di Sesto San Giovanni, ossia nella periferia meneghina? L’unica certezza è che da mesi ormai, Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto, sta spingendo entrambi i club a trascolare il progetto del ‘nuovo San Siro’ nell’area Falck.

    PISTE PARALLELE - La pista che porta Sesto non è affatto tramontata come confermano le parole di Paolo Scaroni, numero uno del Milan, alla Gazzetta: “Aspettiamo le relazioni dal Comune di Milano riguardo al progetto di San Siro: se suggeriranno modifiche fattibili eseguiremo. Se chiederanno stravolgimenti, no grazie. In parallelo seguiamo altre strade: una porta a Sesto San Giovanni, ma non è l’unica. Dove si sblocca prima, procederemo”.
     

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