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  • Milan, senza Champions League a rischio anche gli intoccabili

    Milan, senza Champions League a rischio anche gli intoccabili

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    La Champions League vale tantissimo, a livello di prestigio, economico e per il futuro a medio termine del Milan e di tanti dei suoi protagonisti. E' più o meno questo il concetto che ieri, a Milanello, l'amministratore delegato Ivan Gazidis ha espresso a Gennaro Gattuso e ai suoi calciatori in vista delle ultime quattro decisive giornate di campionato e con un quarto posto non più nelle mani dei rossoneri. Il raggiungimento o meno di quello che è un obiettivo fondamentale per ridare slancio alle ambizioni di una società, che manca l'accesso all'Europa che conta dal 2014, determinerà in maniera sostanziale la strategia per le stagioni a venire. 

    PRIMA LE CESSIONI - Scelta dell'allenatore, mercato in entrata ma anche e soprattutto quello in uscita diventerebbero temi di strettissima attualità, qualora Gattuso non riuscisse a rimettere a posto i pezzi di una squadra che nell'ultimo mese e mezzo è letteralmente crollata. Con la spada di Damocle della Uefa e di una possibile nuova sanzione per lo sforamento dei parametri del Fair Play Finanziario nell'annata 2017/2018, aumenterebbero ulteriormente i paletti da tenere in considerazione nella costruzione della squadra, col rischio di doversi preoccupare principalmente delle plusvalenze da mettere a bilancio piuttosto che dei rinforzi per innalzare il tasso tecnico della rosa. L'idea di Elliott sarebbe di ripartire dalle poche certezze conclamate di questo gruppo, ossia Donnarumma, Romagnoli, Paquetà e Piatek, mentre per tutti gli altri il futuro verrebbe determinato dall'entità di eventuali offerte. Suso, Calhanoglu e Kessie sono considerati già oggi come pedine sacrificabili per esigenze tecniche e finanziarie ma, alla luce del rendimento avuto in questa stagione, non sarà semplicissimo incassare quanto desiderato dalla proprietà rossonera.

    RISCHIO RIDIMENSIONAMENTO - In bilico anche i destini di calciatori come Musacchio, Biglia, Laxalt, Castillejo e Rodriguez, persino quello di un perno del centrocampo come Bakayoko che, senza Champions League, a 35 milioni di euro diventerebbe un investimento decisamente impegnativo per un club come il Milan. E poi attenzione a quei giocatori che consentirebbero di effettuare plusvalenze "pulite" e sicure in caso di sacrificio sul mercato. Il riferimento è a Patrick Cutrone, che con Higuain prima e Piatek poi ha visto restringersi di molto i suoi spazi e che all'estero vanta diversi estimatori (Atletico Madrid, Borussia Dortmund e Tottenham), ma anche agli intoccabili Donnarumma e Romagnoli. Il portiere classe '99, salvo rari passaggi a vuoto, è tornato a esprimersi a livelli importanti e ha in Raiola un procuratore che non avrebbe difficoltà a trovargli una sistemazione in caso di necessità (Manchester United e Paris Saint Germain, per esempio, cercano un nuovo portiere) e anche il difensore di Anzio ha parecchio mercato, sia in Italia (Juve) che in Premier League. Sacrifici dolorosi ma necessari qualora si rivelasse più complicato del previsto piazzare i veri esuberi, ma che porrebbero seri dubbi sulle ambizioni di Elliott e renderebbero ancora più arduo il cammino di risalita di un Milan che si gioca tutto nelle ultime 4 di campionato.

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