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  • Milan, tra caparre e rinvii la trattativa dei misteri si trasforma in 'Closopoly'

    Milan, tra caparre e rinvii la trattativa dei misteri si trasforma in 'Closopoly'

    Natale a Casa Milan è una commedia poco eduardiana: tutto come prima, o quasi. Inizia così l'approfondimento che la Repubblica in edicola oggi dedica all'ennesimo rinvio della trattativa per la cessione del Milan. Il 20 febbraio 1986 Berlusconi comprò il Milan. E salvo colpi di scena il 20 febbraio 2017, a dispetto della vendita ai cinesi annunciata ormai da luglio, il Milan celebrerà il 31esimo anniversario in mano a Fininvest, holding della famiglia Berlusconi. Prefigurata già 18 giorni fa da Repubblica, l’ennesima proroga (due mesi e mezzo) del chimerico closing si è concretizzata ieri nel comunicato della stessa Fininvest e di Sino Europe Sports, il fondo di misteriosa composizione che pattuì l’estate scorsa l’acquisto del 99,93% delle azioni del club per una valutazione di 740 milioni di euro (520, più 220 di debiti). Ottenuto il primo rinvio al 13 dicembre, data entro la quale avrebbe dovuto versare a Fininvest 420 milioni (i 520 dell’accordo meno i 100 della caparra ufficializzata alla firma della compravendita), Sino Europe ha chiesto il secondo, ratificato appunto ieri dal Cda del Milan: “Si proroga entro il 3 marzo 2017 il termine entro il quale realizzare il closing. Entro il 12 dicembre SES accrediterà a Fininvest un’ulteriore caparra di 100 milioni. L’intesa sulla proroga ribadisce che la gestione dell’Ac Milan fino al closing continuerà con la condivisione delle scelte”.

    TUTTO COME PRIMA - La Repubblica prosegue nella sua analisi: Silvio Berlusconi è sempre al comando, Galliani e Barbara Berlusconi sono gli amministratori delegati alle parti sportiva e commerciale. Fassone, ad in pectore, resta un consulente dei cinesi, come il potenziale direttore sportivo Mirabelli. Lo scenario è bizzarro. Gli ancora segreti acquirenti versano 200 milioni complessivi di caparra, ma hanno solo potere di veto sulle spese societarie, acquisti di calciatori inclusi. Per ora il mercato di Fassone e Mirabelli è virtuale come il gioco Football Manager. Il 3 marzo 2017 è la data dell’assemblea dei soci per l’eventuale addio di Fininvest, legato al versamento entro il 28 febbraio dei fatidici 320 milioni residui. L’assemblea dei soci di martedì prossimo, 13 dicembre, si aprirà e si chiuderà subito, senza avvicendamenti nel Cda. Il budget del mercato di gennaio è zero: gli acquisti (Badelj è in cima alla lista di Montella) potranno essere finanziati soltanto con le uscite: candidati Bacca, Honda, Luiz Adriano e Sosa. Il vero nodo è il contratto di Donnarumma, maggiorenne il 25 febbraio.

    FININVEST, CONTI IN ROSSO - Nessuno risponde ai dubbi sull’interminabile trattativa. Fassone, per contratto, è tenuto al silenzio e Yonghong Li e Han Li, i due unici cinesi fin qui comparsi sulla scena, non fanno luce sulla vicenda. I nomi dei componenti della cordata sarebbero stati comunicati a Fininvest la settimana scorsa. La versione delle fonti vicine a Sino Europe rimanda a un problema di autorizzazioni all’espatrio: da metà ottobre, complice la svalutazione monetaria, il governo di Pechino avrebbe intensificato i controlli sull’uscita di capitali che non siano di imprese che investono all’estero (come Suning, azienda leader dell’elettronica, che ha comprato l’Inter), impedendo l’acquisto di azioni di società straniere (non però la maxicaparra dei 200 milioni attraverso la filiale di Hong Kong di Sino Europe, pari al 38% delle azioni del Milan). Se a fine gennaio le autorizzazioni non saranno arrivate, secondo le stesse fonti, per non perdere la caparra Sino Europe valuterà l’ingresso di soci europei: un altro garbuglio. Fininvest vuole vendere comunque: anche senza closing il 3 marzo coi cinesi, cercherebbe un nuovo compratore. I conti, con la paralisi degli sponsor, sono più che mai in rosso. Nel presepe di Casa Milan sorride solo la squadra, attesa dal duello per il secondo posto con la Roma e dalla finale di Supercoppa italiana con la Juventus.

    E IL WEB SI SCATENA - E sull'ennesimo rinvio del closing il web si scatena. Fra le foto e le parodie presenti su Facebook e su Twitter abbiamo scelto di proporvi quella di Tackle duro, che trasforma Monopoli in Closopoly

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