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  • Fiorentina, è Mati Fernandez l'anti-Juve

    Fiorentina, è Mati Fernandez l'anti-Juve

    • Luca Cellini

    Non ha alzato la voce, non ha sbattuto nulla contro il muro dello spogliatoio, ma ha guardato dritto in faccia i suoi uomini, soprattutto quelli che ha inserito a gara in corso nella sfida contro il Parma, ed ha sottolineato tutte le manchevolezze di una gestione del pallone che ha portato i ducali a dominare nei minuti finali. Vincenzo Montella ha vissuto la vigilia di Fiorentina-Juventus di questa sera con un misto di serenità e rabbia. Serenità perché lui, abituato fin da quando era giocatore a vivere sfide importanti, può ben immaginare cosa significa una gara come questa: è sceso in campo in parecchi derby di Roma - dove spesso è stato pure decisivo -, e ha giocato una finale del campionato europeo. E' consapevole che per un calciatore certe gare sono il massimo, ed è inutile caricarle ulteriormente dal punto di vista psicologico.

    Ama dialogare con i suoi uomini a bassa voce, anche nei momenti di rabbia, come per un attimo ha avuto al momento del fischio finale del 'Tardini'. Quei due punti buttati, sommati a quelli persi a Napoli, Montella sa bene che non torneranno più, e per un gruppo che si sta compattando e trovando nuova linfa anche dai risultati, certi match gettati alle ortiche possono incidere dal punto di vista mentale. Per fortuna arriva la sfida ai bianconeri, che è come un derby, forse di più per la Firenze calcistica, e lui che ha vissuto per molti anni ad Empoli lo sa bene. Ha visto in difficoltà di testa soprattutto alcuni elementi che ha provato a rinfrancare, ma i dialoghi più lunghi li ha avuti con David Pizarro e Stevan Jovetic. Il primo, il suo unico regista in rosa, sarà il cardine del gioco di Montella, soprattutto contro la 'batteria' di talenti che il duo Conte-Carrera può annoverare nella sua rosa. E poi Jovetic: il tecnico ha visto il suo campione nervoso a Parma, e così lo ha rassicurato dandogli alcuni suggerimenti su come provare a evitare le cure dell'ottima difesa bianconera.
     
    L'allenatore gigliato ha insistito molto negli ultimi allenamenti sulle palle inattive, ma sulla carta l'arma su cui maggiormente conta in vista dei 90 minuti di questa sera si chiama Mati Fernandez. E' il cileno quello che può incidere, sia se impiegato già al fischio d'inizio che a gara in corso, soprattutto perché tanti uomini hanno concluso la sfida di Parma con il rosso sulla batteria della stanchezza. Per certi versi l'ex Sporting Lisbona a Montella ricorda, nella semplicità del dribbling e nella classe nel trovare la giocata importante, quel Papu Gomez che fu tra i pochi a mettere in grande difficoltà la Juventus un campionato fa. Non è un caso che all'andata, grazie alle giocate del classe '88 di Buenos Aires, il Catania di Montella bloccò la corsa degli uomini di Conte sull'1-1, e fin quando rimase in campo l'argentino spaventò i bianconeri nella gara di ritorno allo Juventus Stadium. 

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