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  • Moukoko e gli altri: una fucina di talenti chiamata Borussia Dortmund

    Moukoko e gli altri: una fucina di talenti chiamata Borussia Dortmund

    • Giuseppe Sicignano
    Lewandowski, Reus, Gotze, Sancho, sono solo alcuni dei giocatori presi dal Dortmund da semisconosciuti e trasformati in star del calcio mondiale. I gialloneri seguono da anni questa politica, quasi aziendale, di prendere giovani talenti, coltivarli e lanciarli precocemente in prima squadra per poi rivenderli, molto spesso ai rivali del Bayern, a prezzi stratosferici. Una vera e propria multinazionale del pallone efficiente e alla continua ricerca di risultati.

    Tuttavia, non è sempre stato così. Infatti, questa politica diventata punto di forza assoluto del club, non è stata una scelta volontaria, ma una imposizione. Dopo lo scampato fallimento, nel 2005, la federazione tedesca impose al club una serie di parametri da rispettare tra cui, quello di valorizzare e dare priorità al calcio giovanile tedesco. La vera abilità del Dortmund è stata quella di trasformare un’apparente limitazione in un vero e proprio punto di svolta per la società. Le risorse del club, quindi, venivano investite non per il presente ma per il futuro, assicurandosi i migliori talent scout in circolazione.

    Ed ecco come l’efficientissima struttura verticale alla base della società di Rauball basi molti dei suoi successi nelle scelte di due uomini chiave: il direttore sportivo Michael Zorc e Lars Ricken, responsabile del settore giovanile. I futuri calciatori “Schwarzgelben” (giallo-neri) vengono scelti in base a precise caratteristiche tecnico-tattiche: calciatori veloci, tecnici, intelligenti e come dice Ricken “Dal futuro assicurato in prima squadra”. 

    Detto e stradetto di Sancho e Haaland (il più veloce di sempre ad arrivare a 15 reti in Champions: 16 in 12 partite, per l’esattezza), già stelle nel panorama calcistico europeo ad appena 20 anni, sulla rampa di lancio dei gialloneri spiccano tre nomi su tutti: Reyna classe 2002, Bellingham 2003 e Moukoko 2004.

    Born in the USA
    Partendo in ordine di “anzianità”, il 18enne Giovanni Reyna è stato scoperto durante una tournée negli States quando, in un amichevole contro le giovanili dei New York City, questo ragazzino figlio d’arte, suo padre Claudio è stato capitano degli USA al mondiale 2006, fece letteralmente innamorare Zorc. Lo stile di gioco del talento statunitense è spettacolare ma concreto, abbina giocate sopraffine semplicità con intuizioni non banali per se stesso e per i compagni. Cinismo e spettacolo messo a disposizione della squadra.

    Premier? No, passo
    Incontrista, regista, mezz’ala Jude Bellingham è un vero e proprio centrocampista moderno in grado di ricoprire tutti i ruoli a metà campo, il “classico” tuttocampista che tanto piace agli allenatori. Il 17enne inglese è stato acquistato questa estate dal Birmingham che, udite udite, ha ritirato la sua maglia numero 22 dopo appena una stagione disputata in Championship. Jude ha scelto personalmente il Borussia Dortumund ritenuto il posto migliore per crescere e per approcciarsi al calcio che conta, rifiutando la corte di tanti club inglesi Manchester United e
    Chelsea su tutte.

    Il figliol prodigo
    Tutt’altra storia è quella di Youssoufa Moukoko, cresciuto nel settore giovanile del Dortmund 4 dove ha fatto vedere sin da subito giocate da vero fuoriclasse. Ma ad impressionare di questo ragazzo sono i numeri. Nonostante non abbia mai giocato con i suoi pari età ha messo a segno ben 186 reti totali, di cui 90 in 56 partite con l’Under-17. In Germania non si può debuttare in Bundes se non si è almeno 16enni e così, media e società soprattutto hanno fatto un vero e proprio countdown verso il 20 novembre, giorno dei suoi 16 anni. Il debutto è arrivato il giorno dopo contro l’Herta Berlino, entrando nella storia della Bundesliga come il più giovane di sempre a debuttare in campionato. Reyna, Bellingham e Moukoko tutti già protagonista con la prima squadra, rappresentano il futuro della società. Già battezzati come predestinati dai due “veterani” ventenni Sancho e Haaland, che contano sul loro aiuto sin da subito per spodestare dal trono di Germania gli acerrimi rivali del Bayern Monaco.

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