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Naming rights per gli stadi: Bundesliga pioniera, al Bayern 130 milioni! Serie A meglio della Premier

Naming rights per gli stadi: Bundesliga pioniera, al Bayern 130 milioni! Serie A meglio della Premier

  • Marcel Vulpis
    Marcel Vulpis
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Il Bayern, che in questa stagione lotta con il Borussia Dortmund per il primato in campionato (in seconda posizione ad un punto dai gialloneri), ha esteso la collaborazione commerciale con il marchio Allianz (l’accordo include anche la title-sponsorship dello stadio) per altri dieci anni (fino al 2032/33). Si stima che il club bavarese riceverà circa 130 milioni di euro spalmati su due lustri (ovvero 13 milioni a stagione). Un sodalizio nato nel lontano 2000, prima dell’annuncio della sponsorizzazione dell’Arena (cinque anni più tardi). 

LO SPONSOR AZIONISTA - Dal 2014, poi, il colosso assicurativo-tedesco è diventato anche azionista dei campioni di Germania (al 32° titolo della sua storia). Come altri importanti partner commerciali (tra questi Adidas e Audi) Allianz detiene l'8,33% delle quote del club. Inoltre il gruppo bavarese è sponsor di maglia della squadra femminile (dal 2013) ed è coinvolto nello sviluppo del football “rosa” in Germania.
 
NAMING RIGHTS, BUNDESLIGA LEADER - La Germania guida, in Europa, da anni il mercato dei naming rights degli stadi. Una modalità strategica per coprire i costi di realizzazione e, successivamente, di gestione degli impianti calcistici. Soprattutto i tedeschi stanno indicando, al resto dell’Europa, quella che sarà la via da seguire, nei prossimi anni, quando si parla di abbattimento degli investimenti per la realizzazione di stadi hi-tech. 
L’80% delle strutture della Bundesliga ha intercettato l’interesse di aziende nazionali e multinazionali (solo Hertha e Union Berlin, oltre al Borussia M’Gladbach e all’SC Freiburg, hanno scelto di non aderire ad offerte di partenariato), superando, dopo molti anni, la MLS, massima serie del soccer americano (76,9%), da sempre piattaforma leader nella denominazione di venues sportive.

LA CLASSIFICA - La Super Lig turca è al terzo posto (28,6%), seguita dalla EFL Championship (la “cadetteria” britannica), con un peso percentuale pari al 25%, così come la Serie A italiana, grazie al Sassuolo (Mapei), alla Juventus (Allianz), all’Udinese (Dacia), all’Atalanta (Gewiss) e al neo promosso Monza (U-Power). Al sesto posto la English Premier League (EPL). La prima divisione britannica presenta 5 stadi su 20 brandizzati: l’American Express community stadium (Brighton& Hove Albion FC); l’Emirates stadium Arsenal FC); l’Etihad Airways (Manchester City FC); il Tech Community stadium (Brentford FC) e il Vitality stadium (AFC Bournemouth).
A seguire la Ligue1 francese (15%): solo l’Olympique Lyonnais (Groupama stadium), l’Olympique Marsiglia (Orange Velodrome) e il Nizza (Allianz Riviera) possono vantare contratti di title-sponsorship.  Fanalino di coda anche per la LaLiga spagnola (al 15%), che può contare solo sull’apporto del comparto della ceramica (diversi i marchi di  questo settore presenti sulla facciata dello stadio del Villarreal, ribattezzato appunto stadio della Ceramica), di “Visit Mallorca”, title dell’impianto del Mallorca e, di recente, di Spotify, legatasi al Barça per un doppio partenariato (maglia+impianto). 

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