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  • Napoli, Cannavaro:| Vuole toccare quota 200

    Napoli, Cannavaro:| Vuole toccare quota 200

    Le bandiere esistono: e fa niente, se per sventolare, c’è stato bisogno di andarsene in giro a farsi le ossa. Centontrentanove partite di campionato, centocinquantotto presenze in assoluto: e quest’anno, se la normalità viene rispettata, s’arriva a duecento Cannavaro, un uomo e una fede. I numeri non mentono e l’aritmetica - talvolta ­ sa essere un’opinione, condivisibile a prescindere: duecento partite con quella maglia addosso, ma l’avreste detto mai?

    Tutto comincia a la loggetta, tutto continua per le stradine che conducono a Soccavo, e poi, di là, dritto con la schiena dove porta il destino, ch’è legato agli eventi. Si comincia con due presenze, che sono già emozioni: prima di cominciare a viaggiare, tra Parma e Verona, aspettando che un bel giorno.... Viveteci voi da fratelli d’un totem, con l’etichetta subdola e silente di chi ha goduto - di riflesso - di agevolazioni ereditarie. E invece, Cannavaro 2, consuma la vendetta a modo suo: fatti, non parole. Ed entrate decise, tackle coraggiosi, spalle larghe per sopportare il carico di chi storce il muso o dà di gomito. Napoli è la Patria e il figliol prodigo, un bel giorno, quando è in scadenza di contratto ed è libero di andarsene ovunque, oppure di starsene a Parma, rifà la valigia, destinazione Paradiso: la B, con la maglia azzurra è orgoglio, senso d’appartenenza, un’ambizione che si realizza. La promozione in serie A, la qualificazione nell’Intertoto, la fascia di capitano, le responsabilità d’essere uno scugnizzo, persino qualche fischio ingeneroso nella tormenta d’un finale di campionato rovinoso: nella buona e nella cattiva sorte, l’atteggiamento misurato di chi sa essere leader, di chi vuol essere un esempio. «Questa è la mia Nazionale». L’azzurro che resta incollato addosso, con chiunque: è titolare con Reja, è confermatis­simo da Donadoni, è il centrale di riferimento nel rilancio definitivo con Mazzarri, quando si spalancano - di nuovo - le porte dell’Europa, attraverso un sesto posto che ha del miracoloso.


     


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