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  • De Laurentiis: 'Conte? Garcia vada avanti sereno. Rinnovo Osimhen? Ha cambiato idea'. E che frecciata a Giuntoli

    De Laurentiis: 'Conte? Garcia vada avanti sereno. Rinnovo Osimhen? Ha cambiato idea'. E che frecciata a Giuntoli

    Aurelio De Laurentiis si scatena, dal futuro di Rudi Garcia all'ipotesi Antonio Conte, non risparmiando anche una frecciata all'ex ds Cristiano Giuntoli, oggi alla Juventus. Il presidente del Napoli ha incontrato alcuni giornalisti a Castel Volturno, centro sportivo degli azzurri: le sue dichiarazioni riportate da SportMediaset: "Dopo la sconfitta con la Fiorentina ho letto di tutto. Nella vita si possono avere dubbi e va valutato il proprio operato, se c'è stato qualche errore me ne prendo la responsabilità. Ma da qui a dire di cambiare l'allenatore... Un cambio di guida tecnica è sempre traumatico e poi non ci sono in giro tanti allenatori che praticano il 4-3-3 con la difesa alta, come successo con Sarri e Spalletti".

    ANTONIO CONTE - "Non voglio domande al riguardo, sarebbe un'azione di disturbo. Ho fatto con lui una vacanza anni fa alle Maldive, c'era anche la sua famiglia, e da quel momento abbiamo mantenuto i rapporti. Mi sento ancora con Mazzarri, Ancelotti, Benitez, Reja... il resto è solo un pettegolezzo che demolisce chi oggi è incaricato di allenare la squadra e che mi infastidisce".

    FRECCIATA A GIUNTOLI - "Giuntoli da sei mesi si era messo in branda, mi continuava a ripetere: mi mandi alla Juventus? E io gli dicevo: cos'è questa storia, improvvisamente sei diventato un sostenitore della Juve? Qui abbiamo sempre considerato la Juve nemica sportiva numero uno... è un altro film, questo! Un direttore sportivo deve avere la cultura dell’umiltà e del lavoro, e lui ce l'aveva. Il colpo Kvaratskhelia? Non è suo, è stata una segnalazione a mio figlio Edoardo che poi è arrivata a Giuntoli. Lui qui ha indovinato tanti giocatori e ne ha sbagliati altrettanti, così va nella vita: è un ottimo professionista che è andato alla Juve con mia grande sorpresa".

    OSIMHEN, COSA GLI RISERVA IL FUTURO? - "Non sono mai stato non sereno nei confronti di Osimhen, ma si è sempre in due in queste cose: io sono rimasto lo stesso, se il suo umore è cambiato non posso farci nulla. Se dopo una stretta di mano (si parla dei colloqui per il rinnovo, ndr) le cose cambiano, la cosa dispiace, ne prendiamo atto ma poi la vita va avanti. Con lui ci sono ottimi rapporti, la scadenza del contratto è nel 2025, c'è tempo. Non dimenticate che ho venduto Koulibaly all'ultimo".

    INFORTUNIO OSIMHEN - "Dal 2013 a oggi abbiamo incassato circa 4 milioni di euro di rimborsi come partecipazione dei nostri giocatori alle partite delle nazionali, pur avendo sempre più di 10 giocatori convocati. Questo non va bene, secondo me in Nazionale non dovrebbero giocare i 32enni ma neanche i 28enni. E magari sono anche finti italiani. Oggi abbiamo calciatori fortissimi già a 18 anni: ma se non li facciamo giocare, come diventano campioni? Non voglio l'Under 21 o l'Under 19 che hanno poca visibilità internazionale e quindi meno valorizzazione, voglio un'unica Nazionale con tutti giocatori giovani, di massimo 22 anni. Dovrebbe essere lasciata la scelta al club di poter mandare o meno in nazionale un giocatore convocato, la possibilità di dire no se si tratta di un'amichevole, per esempio. Se io ho pagato un giocatore 50 milioni e mi torna infortunato, dovrebbero risarcire il club del costo per giorno di tutto il periodo in cui starà fuori. Pensate a Neymar...".

    SCANDALO SCOMMESSE - "Le scommesse si fanno in maniera ortodossa e poco ortodossa, esiste una centrale ad Hong Kong che fattura più di 50 miliardi di dollari l'anno. Tre anni fa parlai di un libro americano "Calcio mafia", argomento poi ripreso da Raffaele Cantone in "Football clan", dove si parlava di scommesse. Eppure non si è approfondito l'argomento, adesso se ne torna a parlare anche se non si sa ancora bene in che termini. Non parlo di ludopatia, di vizi, di troppi soldi che girano, di persone poco mature: per quel che mi riguarda sono sempre stato molto attento ad assumere calciatori la cui realtà familiare e provenienza geografica mi assicurassero una certa tranquillità psicologica e una certa tutela. Tengo molto alla cultura del lecito, il Napoli fa anche un’azione di 'sorveglianza' su atleti che credo siano ragazzi per bene e che hanno famiglie a posto. Poi è chiaro che gestire una ricchezza improvvisa è un problema, non tutti sanno farlo. Se una persona non ha altri interessi, poi può essere abbagliato da altro. Non è giustificabile ma poi si può essere preda da altre allucinazioni, altre attrazioni" continua il presidente azzurro".

    IL MOMENTO DELLA SQUADRA - "In questo periodo ho avuto tanti impegni, ora sono tornato e mi sono riavvicinato alla squadra per darle serenità. È una mia colpa non essere stato sufficientemente vicino alla squadra a inizio stagione, ma avevo altre incombenze. Una volta risolte, mi sono dedicato al Napoli e sarà così per tutto il resto del campionato. L'anno scorso abbiamo vinto con 16 punti sulla seconda ma chi l'ha detto che ci dovremmo ripetere, tra l'altro con un altro allenatore? Lo speriamo, certo, ma tutto ciò non è scritto da nessuna parte. Noi siamo il Napoli, ci siamo qualificati in Europa per 15 anni di fila, non è che ogni volta un cerino incendia un pezzo di carta bisogna gridare che va a fuoco tutto. I pompieri siamo noi stessi, le decisioni vanno fatte con serenità e senza errori dettati dalla fretta".

    IL DOPO SPALLETTI - "Parliamoci chiaro: non è che tutti gli allenatori vogliono rischiare di venire in un posto dove c'è il paragone con Spalletti, che ha vinto con 16 punti di vantaggio. Chi glielo fa fare? Io gli dico: non sapete cosa vi perdete a non venire a vivere a Napoli, l'energia che c'è qui non si trova altrove".

    DIRITTI TV - "Il De Laurentiis presidente del calcio Napoli è preoccupazione zero perché so come guidare questa situazione e so quali possono essere i rischi da parametrare e selezionarli. In Lega ci sono altre 19 società con le quali misurarsi e non è facile dialogare e convincere esperienza diverse e mentalità diverse ed economie di scala diverse. Io sono un combattente, più è complicata la cosa e più mi diverte. Tre anni fa, però, portai la prova di riunioni che stavo portando avanti in Lega. Nello stadio reale, al Maradona o a San Siro e all'Olimpico, diamo i biglietti delle gare e li vendiamo noi. Lo stadio virtuale è quello che porta più soldi e noi lo diamo ad altri che ci usano in quanto fa una vendita non appropriata ma la si abbina a film, serie televisive, varietà, come Sky e DAZN. Non mi si fa una pubblicità appropriata del campionato di Serie A. Qui non sappiamo neanche gli orari delle partite, che sarebbe l'ABC. Dobbiamo recuperare i bambini distratti dal calcio, le partite sono noiose e la mettiamo alle 20:45 di domenica con i bambini che devono andare a scuola il giorno dopo e i genitori devono andare a lavorare. Anche quello è una dimostrazione di come si vende male il calcio in Italia. Quando ho fatto la mia verifica con Lombardo a Capri, ho scritto 20 cartelle dove si portavano più di 1,5 miliardi per la Serie A e invece mi devo accorgere che si offre di meno".

    SUPERCOPPA ITALIANA - "Ho fatto presente una cosa, mettiamo da parte questa stagione. C'è il Medio Oriente che scoppia? Allora decidiamo per tempo, non arriviamo all'ultimo momento, prendendo una decisione tempestiva. Poi ho detto, con l'implementazione delle partite UEFA e con il campionato per club, con tutte le partite delle Nazionali da giocare, quando si giocherebbe la Supercoppa? Si è fatta diventare questa coppa un quartetto. Ci sarà spazio solo per 3 partite, che senso ha. Si danno 200 milioni? Allora ha un senso ma per 3-4 milioni no. Si fa di tutto per rendere complicato il campionato nazionale che accompagna 27 milioni di tifosi. Mondiale per club? Non ci sono i tempi per la preparazione estiva, un impegno che creerebbe problemi".

    LE REAZIONI DEI GIOCATORI NEI CONFRONTI DI GARCIA - "Non le accetto più, è l'ultima volta che succede e l'ho detto ai calciatori. Anche se vedo un solo dito alzato scatterà la multa. E su questo punto sarò implacabile. Non è accettabile, se uno ha la vena gonfia si trattiene e si sfoga il giorno dopo. Da adesso in poi scatteranno multe. E saranno multe pesantissime. Su questo sono stato chiarissimo. E spero che non debba più intervenire. Mi sono interrogato su Garcia, soprattutto quando un uomo pensa di aver sbagliato. Le colpe me le prendo tutte io, mi prendo tutte le responsabilità. Garcia si è sentito al centro delle critiche e mi sono dovuto affrettare a tendergli la mano e fargli capire che si andava avanti insieme. Tutti siamo pronti a sistemare gli errori, mi auguro che questi errori non si ripetano più. L'allenatore ha diritto di fare le proprie scelte durante le partite e non vanno fatti gesti come accaduto. Ne ho parlato con i calciatori. L'allenatore fa le scelte, non ho fatto multa al momento, ma se ne può parlare con calma il giorno dopo. Vedrò domani Olivera, ultimo che deve tornare, ma è bello poter parlare con tutti i calciatori, anche in inglese. C'è qualcuno di nuovo e il discorso è diverso. Agli altri, che hanno vinto lo scudetto, ho fatto presente che bisogna ancora continuare a giocare per lo scudetto e per i tifosi".

    JUAN JESUS - "Juan Jesus mi ha chiamato chiedendomi di andarsi a curare e io ho chiamato il mio amico Mariani a Villa Stuart per farlo curare mattina e pomeriggio e cercare di recuperarlo il prima possibile".

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