Napoli, la 'grande bellezza' fa passi indietro
La grande bellezza ed anche il grande spreco. L’estetica sposa l’ingenuità: ecco la squadra di Sarri, l’orchestra che incanta ma poi delude, illumina, crea ma poi distrugge con le sue stesse mani. Sei gol subiti in due partite sono il vero campanello d’allarme per un gruppo che si diverte insieme ma spesso lo fa anche troppo, dimenticando l’obiettivo principale di ogni gesto. Non è in discussione l’impronta ma i dettagli: la concentrazione che spesso cala, la leziosità di alcune circostanze, l’ingenuità dei più giovani. Come si legge sul “Roma”, fino a poche settimane fa quella del Napoli era una delle migliori difese del campionato, ora non più. In totale sono ventuno le reti subite, le stesse di Atalanta, Lazio ed Inter. Al primo posto c’è la Juve (14), poi Roma (18), Milan e Chievo (20). Il ritorno di Albiol sembrava aver riassestato la difesa ed invece il Napoli s’è nuovamente sciolto dopo il primo tempo show contro il Torino.
Sei gol subiti e quasi sempre uguali, errori dei singoli o prodezze degli avversari, vedi i gol di Bernardeschi e Zarate nella pazza notte del Franchi. Precedentemente s’era mezza la sfortuna di mezzo (deviazione di Callejon su punizione di Bernardeschi) oppure la disattenzione di Reina sul gol di Rossettini. Nulla di preoccupante ma i numeri poche volte mentono ed allora occorre ripartire anche dalle cose negative per provare a crescere e a migliorare ulteriormente, anche perché dall’altra parte del campo tutto è estremamente bello, semplice e lineare, talvolta spettacolare nelle semplicità di giocate uniche, sempre le stesse, provate e riprovate in allenamento e poi applicate in campo con grande geometria e divertimento.