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  • Napoli, Spalletti: 'Il tempo delle parole è finito, col Verona è decisiva. Ho un solo dubbio di formazione...'

    Napoli, Spalletti: 'Il tempo delle parole è finito, col Verona è decisiva. Ho un solo dubbio di formazione...'

    • Giovanni Annunziata, inviato
    Alla viglia di Verona-Napoli, valida per la 29ª giornata di Serie A, ha parlato Luciano Spalletti. Ecco le sue parole in conferenza stampa:

    DENTRO O FUORI - "Il tempo delle parole è finito. Valuteremo quanto sono servite in fondo a questo campionato, quanto sono entrate dentro di noi. Domani sarà tutto molto più semplice, una partita abbastanza o molto onesta perché saremo lì con le nostre responsabilità, il nostro talento, i nostri timori. Vale molto questa partita. Il risultato ci dirà dove saranno rivolti i nostri pensieri perché una sconfitta potrebbe essere fatale. È tutto racchiuso in ciò che vogliamo fare nelle nostre carriere calcistiche. Il risultato di Verona dirà molto".

    LE SICUREZZE - "La partita di domenica l'ho rivista di più rispetto ad altre. Il Milan lotterà per lo scudetto fino in fondo e si è venuto a giocare la partita cercando di non far venire fuori il Napoli vero. Ma non ci ha tolto nessuna sicurezza. Dentro quella partita lì abbiamo fatto anche molte cose bene, soprattutto all'inizio. Poi siamo stati condizionati dal gol. La reazione non è stata la migliore. Nella partita di domani dovremo riuscire a metterci il veleno, puntare sul senso di costruzione di squadra, dovremo dimostrare di avere del corpo. Dovremo essere disponibili anche ad andare a fare scontri fisici. L'avversario è allenato bene da Tudor, ha fatto vedere di essere un bravo allenatore. Il Verona ha qualità tecnica e tattica, gli si riconosce la costruzione di gioco, l'attacco alla profondità. Dobbiamo dimostrare di batterci con le armi che non sono nelle nostre caratteristiche".

    LE SCELTE - "In questo momento abbiamo recuperato un po' la rosa disponibile, diventa più facile lavorare. Anche se succede sempre qualcosa, come ad esempio Meret. Da qui alla fine potremo cambiare di più perché abbiamo più giocatori a disposizione. Di solito ho abbastanza chiare le idee di formazione, ma ho un dubbio che mi porto fino a domani. Due sarebbero troppi, rischio di dormire male (ride, ndr)".

    PALLEGGIO - "Se ti aggrediscono, da un punto di vista mio, è anche meglio. Poi qualche calciatore può essere infastidito dal fattore 'fiato sul collo', la cosiddetta caccia all'uomo. È una difficoltà, però ti lascia degli spazi da attaccare questa situazione. Se ti lasciano palleggiare concedendoti la superiorità numerica nella tua metà campo serve che tu palleggi".

    LA SCONFITTA - "La sconfitta di domenica ci dà fastidio però siamo in una condizione di classifica bella e complicata allo stesso tempo. Se non ci troviamo a nostro agio significa che non riteniamo di essere all'altezza dei discorsi fatti all'inizio. Le difficoltà per stare in quel condominio lì ci sono state tutte ma noi siamo dentro".

    IL VERONA - "Il Verona a Firenze ha meritato ampiamente il punto fatto. Noi abbiamo preso in esame quella partita perché è tra le ultime. Dover esibire la nostra qualità di livello di calcio e poi dover essere un po' più sporchi traendo vantaggio vantaggio dalla maggior pressione è una caratteristica che dovremo avere. Loro lasceranno qualche spazio, il Verona crea una pressione costante, una di quelle squadre che ti aspettano al varco ma dovranno lasciare spazio che dovremo sfruttare".

    RIMPIANTI - "Non siamo adatti a vivere di rimpianti. Contro il Milan è una di quelle che qualche rimpianto te lo crea. Se la analizzi da dentro vedi che hai pagato qualcosa. Abbiamo preso gol su una mischia nell'area di rigore, lì ci sono attaccanti, difensori e centrocampisti ma dobbiamo avere tutti l'atteggiamento da difensori. Dispiace non aver vinto perché era una grande occasione. Abbiamo delle qualità riconoscibili, dobbiamo riuscire ad usarle. Può succedere che alla fine soccombiamo se non la mettiamo sul piano che vogliamo".

    FLUIDITÀ DELLA MANOVRA - "Ci sono dei momenti della partita in cui sei al limite dell'area, dieci sotto la linea della palla, altri momenti in cui sei con i difensori nella metà campo avversaria. Bisogna leggere tutti i momenti della partita. Nell'attacco allo spazio qualche volta dietro la linea difensiva qualche volta pecchiamo. È una cosa sulla quale lavoriamo, i calciatori conoscono e sappiamo sviluppare".

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