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  • Napoli non sogna più: vinciamo tutto

    Napoli non sogna più: vinciamo tutto

    • Fabio Mandarini
    L'esame di maturità: domani, ore 20.45, stadio San Paolo, di nuovo in campo con la Fiorentina nei quarti di finale di Coppa Italia dopo la vittoria di San Siro con il Milan. Sfida secca. Partita-ghigliottina: chi perde va fuori, chi vince s'aggiudica le semifinali. Un obiettivo che il Napoli di Sarri deve necessariamente raggiungere: per cancellare l'amara eliminazione di un anno fa con l'Inter, quando la squadra faceva saliscendi dal primo posto in classifica e incalzava seriamente la Juve, e soprattutto perché, alla lunga e anche razionalmente, la Coppa Italia potrebbe diventare un vero e concreto obiettivo. Un trofeo da mettere in bacheca in attesa di esplodere: il primo dell'era Sarri. 

    RIMPIANTI E STATISTICHE - E allora, la partita della manifestata snobbata fintamente un po' a destra e un po' a sinistra: coppetta, per qualcuno; tutto sommato Coppa vera, di quelle che il Napoli, macchina da gol e di gioco sin dall'arrivo del maestro con la tuta, avrebbe potuto puntare sin dall'edizione precedente. E invece, nada: fuori con l'Inter ancora ai quarti, nella notte delle polemiche e della lite Sarri-Mancini, e addio traguardo alla portata. Un po' quel che accadde in Europa League con l'appena discreto Villarreal: e in sintesi, nella stagione 2015-2016 agli azzurri non restarono che i complimenti e le statistiche (12 record di squadra in A e uno individuale, i 36 gol di Higuain).  

    PRIMO PASSO - Quest'anno, però, qualcosa è cambiato sul serio: la potenza realizzativa e il gioco sono addirittura migliorati, ma a colpire maggiormente sono quel pizzico di cinismo, di esperienza e capacità di soffrire che gradualmente il Napoli ha assimilato fino a diventare più cattivo. Finalmente cattivo, dal punto di vista di Sarri: ecco perché la partita di domani con la Fiorentina, in palla e da sempre avversario complesso per gli azzurri, sarà un crocevia fondamentale verso il primo trofeo di questa gestione. Sognare in Champions non costa nulla, anche se davanti ci sarà il Real e poi eventualmente altre grandi corazzate, e anche la caccia alla Juve e allo scudetto può proseguire con il giusto piglio, però a conti fatti la Coppa Italia sembra un obiettivo decisamente alla portata. Un primo passo verso un futuro sempre più ambizioso. Sottovalutarla sarebbe un grande peccato: vincere aiuta a vincere. 
     

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