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  • Napolimania:| La rivincita degli 'scarsi'

    Napolimania:| La rivincita degli 'scarsi'

    Alzi la mano chi non ha mai criticato Gargano o Aronica. L'uruguaiano è spesso, per non dire sempre, discusso. Ma il piccolo centrocampista mercoledì sera ha messo tutti d'accordo. Walter ha giocato una partita straordinaria, e da molti è stato giudicato il migliore in campo. Dall'altro lato Salvatore Aronica. Colui che doveva andare via, considerato da qualcuno 'non all'altezza', ha giocato una partita quasi perfetta (un errore nel primo tempo, con un intervento volante 'ciccato'). Per il resto il siciliano è stato encomiabile: per nulla teso, emozionato. Aronica ha dimostrato sicurezza e maturità. Si sentiva come sui campi che calcava col Messina o con la Reggina: sicuro e spavaldo. E infine, Zuniga: pur meno 'bersagliato' degli altri due, ha dato l'ennesima prova di essere un giocatore degno di un palcoscenico europeo, pronto a rendersi utile in più ruoli.

    Se Aronica, Gargano e Zuniga sono stati i migliori, il merito è ancora una volta suo. Walter Mazzarri è un gran testardo. Ha difeso a spada tratta l'uruguaiano, ma quando è stato il momento lo ha anche sgridato sonoramente. Mazzarri ha poi cercato di mediare per evitare la cessione di Aronica, che era ad un passo dal Bologna. Per non parlare di Zuniga, che l'allenatore di San Vincenzo definisce un jolly irrinunciabile. Un giocatore di cui si può fidare. E molti tifosi, finalmente, si sono ricreduti. Mazzarri, insistendo sulle sue scelte, ha fatto capire a molti che nel Napoli giocatori 'scarsi' non esistono.

    Walter Gargano dimostra il meglio di sé quando non ha il pallone tra i piedi. Giocando al fianco di Inler, il centrocampista uruguaiano si sente libero da compiti di impostazione, che nella scorsa stagione provava con insistenza, e riesce a fare ciò in cui è più bravo. Correre. Gargano, contro il Manchester, non ha dato tregua a giocatori fortissimi come Yata Touré, Aguero, e Nasri. Una vera e propria peste mordicaviglie, che riesce a disorientare gli avversari e obbligarli a muoversi per tutta la zona di competenza per non vedersi soffiare il pallone. Un lavoro preziosissimo di sfiancamento degli avversari, che permette a Gokhan Inler di far girare palla e far salire la squadra.

    A questo punto, il Gargano visto a Manchester è l'uomo giusto al fianco dello svizzero. Per Salvatore Aronica il discorso è diverso. Messo nei tre di difesa, il palermitano sta sostituendo Britos. Troppo presto per pensare di affidarsi a Fideleff, tocca ancora ad Aronica. E lui, a dispetto di questi grandi palcoscenici, ha dato un esempio di compostezza e di solidità. Mai un sbavatura, se non marginale. Attento, aggressivo. Aronica ha dimostrato che con la concentrazione massima si riesce a sopperire alla mancanza di un giocatore di spessore, tanto invocato dalla tifoseria. Non che questo non serva, ma di certo con il buon Sasà si può stare tranquilli. Alla faccia dei detrattori. 

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