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  • Napolimania:| Più punti e più certezze

    Napolimania:| Più punti e più certezze

    Napoli nel mirino della critica dopo il pari di Catania. I paradossi del calcio sono questi. Può un pareggio essere preso come una sconfitta? Mentre Napoli e Lazio si preparano ad affrontarsi domani, sembra che entrambe domenica scorsa abbiano fatto lo stesso risultato. Eppure i biancocelesti hanno perso in casa col Genoa (un tiro, un gol), mentre il Napoli ha preso un punto in trasferta sul campo del Catania, da sempre un tabù (azzurri mai vincenti al 'Massimino' in Serie A) creando diverse occasioni. Certo, pesa la superiorità numerica per quasi tutta la partita, e va considerato che la miglior palla gol della gara, probabilmente, l’ha avuta la formazione siciliana. Ma intanto, mentre i capitolini sono usciti ridimensionati dalla sconfitta interna, incassando il primo ko del campionato (e per giunta in casa), il Napoli muove la classifica portando via un punto da un campo che sarà sicuramente ostico per quasi tutte le formazioni di Serie A, per non dire tutte. E il risultato di Catania, che si è combinato bene con quello della Lazio, premia la classifica degli azzurri: secondo posto dietro la Juventus, a dieci punti in classifica.  Sono tre in più dello scorso anno, allorché il Napoli faticò maggiormente nell'avvio di campionato.

    Di questi tempi, alla quarta giornata, gli azzurri avevano già incassato una sconfitta (contro il Chievo, 1-0 nella famosa partita con il super turn over di sette giocatori). La partenza di un anno fa vide infatti gli azzurri vincere fuori casa a Cesena per 3-1, poi un altro successo con lo stesso risultato, ma al San Paolo contro il Milan. Poi ci fu una parabola discendente, con i partenopei che persero, per l'appunto, a Verona; dopodiché arrivò un pareggio, ancora una volta per 0-0, ma quella volta fu contro la Fiorentina a Fuorigrotta. E un anno fa il Napoli era comunque secondo in classifica, ma con tre punti in meno (ne aveva 7). A questo va aggiunto che l'avvio dello scorso campionato fu 'sballato', in quanto il torneo partì l'11 settembre, dopo la già prevista sosta della Nazionale, perché la prima giornata non si giocò a causa dello sciopero dei calciatori. E infatti le prime quattro giornate prese in considerazione, tecnicamente, erano la seconda, la terza, la quarta e la quinta, in quanto l'effettiva prima giornata (lo scorso anno fu col Genoa) fu recuperata a dicembre, prima della sosta di Natale. Anche per questi aspetti il mezzo passo falso di Catania non deve essere dipinto come negativo: la formazione di Mazzarri ha tre punti in più ma anche molte più certezze.

    Mentre lo scorso anno, di questi tempi, si commentava l'inadeguatezza del turn over dei partenopei, adesso, semmai, ci si chiede se è giusto che Mazzarri rispetti rigidamente le gerarchie dei giocatori più 'esperti', gli ex titolarissimi. Questo vuol dire che le alternative che la squadra azzurra ha in rosa sono più valide rispetto a prima. Forse a poter essere rivista può essere la rigida divisione tra prima e seconda squadra, vale a dire quella che lotta in campionato e quella che disputare l'Europa League. Ad esempio, a Catania l'ingresso di Insigne ha dato una scossa al Napoli, creando vivacità e mettendo in difficoltà i difensori siciliani, che hanno sofferto alle prese col folletto di Frattamaggiore. Questa è l'indicazione che in panchina, a differenza dello scorso anno, ci sono alternative importanti. Senza dimenticare lo stesso Edu Vargas, che dopo la tripletta in Europa League ha acquistato fiducia, anche se domenica è sembrato nervoso e poco concreto. Ancora una volta meglio Insigne, che con il suo ingresso ha comunque svegliato la squadra.

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