Nessun dettaglio lasciato al caso: così Sarri spia Thiago Motta
Un concreto maestro, un metaforico allievo. Di norma quel poco in comune sarebbe un pallone che rotola e un po' di urla a bordocampo, ma in Juve-Genoa la sfida è diversa. E' tra accentratori del gioco, è da funamboli del calcio. E' da esteti di un movimento che ha il fine della vittoria, però allo stesso tempo una necessità impellente di farsi bello. Di dover divertire. Di dare qualcosa che sia più del semplice risultato, più del banale compito.