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  • Newcastle sogna di nuovo, come ai tempi di sir Robson e Shearer. E Botman dà ragione a Maldini

    Newcastle sogna di nuovo, come ai tempi di sir Robson e Shearer. E Botman dà ragione a Maldini

    • Andrea Distaso
    In top 3 in Premier League a Natale (quando ripartirà la stagione inglese) come non accadeva da 20 anni. Era la squadra di Sir Bobby Robson e di un centravanti clamoroso come Alan Shearer, insieme a giocatori diventati di culto come il portiere Shay Given o i vari Solano, Jenas, Bellamy e il compianto Gary Speed. Quella squadra che nel periodo invernale si sarebbe trovata addirittura davanti a tutti per poi concludere al quarto posto. Oggi gli interpreti a Newcastle sono cambiati e in questo lungo lasso di tempo ne sono successe di cose, fino all'arrivo in panchina di un altro condottiero e di una serie di giocatori che hanno prodotto una prima parte di stagione di altissimo livello.

    NUMERI DA GRANDE - Era l'8 novembre 2021 quando la neo-insidiata proprietà saudita affidava all'ex allenatore del Bournemouth Eddie Howe il compito di risollevare le sorti di una squadra pienamente coinvolta nella lotta per non retrocedere e che un anno dopo si ritrova alle spalle soltanto di Arsenal e Manchester City (con una partita in meno) dopo aver superato pure il Chelsea di Potter, conquistato la quinta vittoria consecutiva e allungato a 10 gare la striscia di imbattibilità. Col settimo clean sheet assoluto - nessuno ha fatto così bene in Premier - e appena 11 reti concesse ai propri avversari. Che da agosto ad oggi sono stati anche City (3-3), Liverpool (1-2), Manchester United (0-0) e Tottenham (2-1). Chi pensava che l'approdo dei petroldollari dal Medio Oriente avrebbe portato alla solita infornata di grandi nomi è rimasto deluso: nei 260 milioni investiti sul mercato ci sono tante operazioni chiuse con grande criterio e che hanno elevato il livello tecnico dell'organico. In attesa ancora di ammirare il miglior Isak...

    GIGANTE BOTMAN - E tra gli acquisti che sono alla base della cavalcata poderosa del Newcastle c'è quel Sven Botman che oggi la sponda rossonera di Milano non può non guardare con rimpianto. Paolo Maldini ci aveva visto giusto nell'averlo individuato come il rinforzo ideale e necessario per una squadra che in termini difensivi difettava di fisicità sui palloni alti e sui piazzati e anche con una discreta capacità di impostare da dietro l'azione. Tolto l'esordio stagionale col Nottingham Forest e i match contro Liverpool, West Ham e Bournemouth, il centrale olandese - abbastanza inspiegabilmente ignorato da Van Gaal anche per le convocazione del Mondiale - le ha giocate tutte e le ha giocate molto bene. Il Milan lo aveva intuito e ci ha provato in ogni modo ma - Maldini dixit - l'impossibilità nel chiudere a gennaio prima e giugno poi un'operazione che appariva ben indirizzata, frenata prima dalle richieste del Lille e poi dallo stallo sul rinnovo del direttore dell'area tecnica e il fascino tecnico ed economico della Premier, hanno costretto i vertici rossoneri a rivedere la propria strategia. La storia non si fa coi "se" e coi "ma", ma oggi il Newcastle è tornato a sognare, mentre il Milan è chiamato a rilanciare le proprie ambizioni dopo una prima parte di stagione non senza macchie e con qualche interrogativo di troppo.

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