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  • Nuova Fiorentina:| Oggi vertice Della Valle

    Nuova Fiorentina:| Oggi vertice Della Valle

    In punta di piedi, in silenzio, ma la Fiorentina si muove. E va in pressing sui candidati a sedersi sulla panchina del futuro. Oggi la famiglia Della Valle si riunisce a Casette d’Ete per fare decisi passi in avanti sulle scelte di allenatore e direttore sportivo. Da ieri dovrebbe essere meno complicato parlare con Zdenek Zeman. Il tecnico boemo ha accompagnato in serie A il suo Pescara e adesso potrà mettersi ad ascoltare proposte e tentazioni. La prima gli arriverà direttamente dalla famiglia Della Valle, ma al momento sembra scontato che Zeman voglia chiedere tempo ai dirigenti viola. Il discorso è semplice: l’allenatore risponderà alla proposta della Fiorentina con una serie di punti fermi (alias pretese) soprattutto in termini tecnici — c’è una rosa da ricostruire — e di ingerenze nella gestione dello spogliatoio. E poi chi lo dice che Zeman sia disponibile a rispondere sì, senza sapere chi sarà il nuovo direttore sportivo della squadra viola?

    E allora ecco che la strada più semplice per risolvere la grana-allenatore rimane sempre e comunque quella che porta a Claudio Ranieri. L’accordo con l’ex tecnico dell’Inter potrebbe essere soltanto una formalità dopo i confronti di qualche tempo fa, ma prima di richiamare Ranieri e di chiedergli di salire in macchina e mettersi in viaggio per Firenze, si vuole aspettare ancora un po’. Magari puntando a rileggere ’a freddo’ il rapporto che Ranieri potrebbe avere con la piazza dopo la contestazione ’preventiva’ a cui è andato incontro nel corso dell’ultima apparizione di campionato al ’Franchi’ della Fiorentina.
    Il tutto senza dimenticare Edy Reja, finito sul mercato dopo l’addio alla Lazio. L’allenatore friulano è stato segnalato ai Della Valle e in casa viola si è deciso di pensare in modo concreto a questa candidatura. Reja — che in un primo momento ha fatto sapere di avere pochissima voglia di rituffarsi nella mischia almeno per il prossimo campionato — potrebbe scegliere di tornare sui suoi passi e ascoltare con attenzione il progetto-viola al quale sarebbe chiamato a partecipare. L’idea di affrontare una piazza ’calda’ come Firenze (dopo le esperienze di Napoli e Lazio) da un lato può apparirgli un limite, dall’altro potrebbe aiutarlo a capire più in fretta la necessità di riscatto della squadra (e della piazza) viola.
    Chiusura per Dunga e Donadoni. Si continua a parlare anche di loro in casa Fiorentina, ma obiettivamente le due scelte non convincono in pieno o forse sono più complicate da realizzare. L’ex ct del Brasile ha avuto un contatto con un uomo dell’entourage della famiglia proprietaria della Fiorentina e un messaggio è stato inviato anche a Donadoni. Poi stop. In attesa della prossima mossa.


    Fiorentina, Eduardo Macia: 'l'uomo di Corvino' e il mercato invisibile.
    Lo hanno incrociato in pochi e lui non li ha incuriositi. Niente tracce. Un uomo invisibile venuto dalla Spagna.

    Occhialini moderni, giacche minimal, pasti consumati in un ristorante vicino allo stadio, gigabyte del portatile riempiti con i segreti sconosciuti dei calciatori, sconosciuti anche loro. Meglio così: Eduardo Macia è una spia calcistica e deve portare a casa notizie fresche, è lo specialista dello sguardo che cattura il movimento insolito del talento sui campi meno battuti.
    Così almeno dicono e il curriculum parla per lui. Macia racconta poco di sé, l’aneddotica sull’argomento è folta e non serve ripercorrerla, né ingrandirla. Il fatto è che Macia nei mesi scorsi è stato spesso a Firenze senza essere individuato, né calcolato come dicono a Roma: niente che lo avvicinasse alla Fiorentina, a parte la presenza allo stesso tavolo di Corvino nel ristorante vicino allo stadio. Una compagnia scomparsa a metà marzo dopo il divorzio fra il ds e la società viola: periodo difficile per Macia, che forse pensò di lasciare la Fiorentina per senso di solidarietà verso il dirigente che l’aveva scelto a novembre, ma la società lo invitò a restare e Corvino cavallerescamente non si oppose, lasciando la scelta all’uomo invisibile: alla proprietà era piaciuto il lavoro sottotraccia dello spagnolo archiviatore di dati, erano rimasti impressi i movimenti automatici dell’osservatore ispirato.
    Raccontano di relazioni tecniche così precise da affascinare gli amanti di calcio e gli psicologi. Dettagli infinitesimali sul conto di calciatori sconosciuti, particolari non solo tecnici ma anche proiettati sul concetto più ampio — infinito — della persona. Per ora il mercato della Fiorentina è racchiuso nel gigabyte di Macia e non abbiamo dubbi che sia un gran mercato, ancorché virtuale. Tradurlo in èratica sarà solo in parte un problema di Macia, che era stato «confermato» anche da Oriali nel corso dei contatti con la società. Dopo Valencia (dove conobbe Ranieri) e Liverpool (feeling con Benitez), l’uomo invisibile sta scalando posizioni a Firenze. Per arrivare dove? E soprattutto: gli interessa arrivare da qualche parte?


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