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  • Nuove regole per il divorzio: la consapevolezza del tradimento elimina il risarcimento

    Nuove regole per il divorzio: la consapevolezza del tradimento elimina il risarcimento

    • Martina Casentini
    La Corte di Cassazione si è pronunciata in risposta alla richiesta di una donna di 71 anni di ricevere un risarcimento dall’ex marito. La donna ha dichiarato di aver vissuto gli ultimi quindici anni di relazione consapevole dei continui tradimenti da parte del coniuge: sembra proprio a causa di questa dichiarazione che la Corte abbia deciso di non assegnarle alcun assegno di mantenimento, né tantomeno parte della casa che fino a quel momento avevano condiviso.

    Con l’ordinanza 16691/2020 la Corte Suprema di Cassazione ha respinto il ricorso dell’anziana signora, vittima da quindici anni dei continui tradimenti del marito.

    La donna aveva richiesto l’addebito di separazione. Tale addebito viene generalmente concesso quando un coniuge viola quei doveri coniugali considerati indispensabili per la vita di coppia. I principali casi sono il tradimento oppure l’abbandono ingiustificato dell’abitazione comune: due casi che, per la legge, dovrebbero rendere impossibile il proseguimento di una normale relazione. Quindi, se uno dei due coniugi è consapevole e continua a vivere in coppia serenamente, non ha diritto ad alcun risarcimento?

    Sembrerebbe di sì: la Corte di Cassazione ha stabilito che il coniuge traditore non deve più alcun risarcimento alla parte tradita, in quanto quest’ultima risulta consapevole da tempo di tale situazione. L’accettazione del tradimento per lungo tempo, dunque, libera il coniuge da un futuro risarcimento.

    La sentenza però non è nulla di nuovo: non è la prima volta che la Corte di Cassazione si pronuncia in favore della parte traditrice, invece di quella tradita.
    Questa volta a rimetterci è stata una donna, ma mai dire mai: la prossima volta potrebbe toccare al marito.

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