Nuove regole per il divorzio: la consapevolezza del tradimento elimina il risarcimento
Con l’ordinanza 16691/2020 la Corte Suprema di Cassazione ha respinto il ricorso dell’anziana signora, vittima da quindici anni dei continui tradimenti del marito.
La donna aveva richiesto l’addebito di separazione. Tale addebito viene generalmente concesso quando un coniuge viola quei doveri coniugali considerati indispensabili per la vita di coppia. I principali casi sono il tradimento oppure l’abbandono ingiustificato dell’abitazione comune: due casi che, per la legge, dovrebbero rendere impossibile il proseguimento di una normale relazione. Quindi, se uno dei due coniugi è consapevole e continua a vivere in coppia serenamente, non ha diritto ad alcun risarcimento?
Sembrerebbe di sì: la Corte di Cassazione ha stabilito che il coniuge traditore non deve più alcun risarcimento alla parte tradita, in quanto quest’ultima risulta consapevole da tempo di tale situazione. L’accettazione del tradimento per lungo tempo, dunque, libera il coniuge da un futuro risarcimento.
La sentenza però non è nulla di nuovo: non è la prima volta che la Corte di Cassazione si pronuncia in favore della parte traditrice, invece di quella tradita.
Questa volta a rimetterci è stata una donna, ma mai dire mai: la prossima volta potrebbe toccare al marito.