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  • Onana alza la voce: 'Venni scartato in quanto nero. Razzismo? Non lascerò mai il campo'

    Onana alza la voce: 'Venni scartato in quanto nero. Razzismo? Non lascerò mai il campo'

    Il 2019 è stato ancora, tristemente segnato da atti di razzismo. Non solo in Italia ma un po' in tutta Europa si sono susseguite polemiche in risposta ai beceri insulti razziali che continuano ad essere una orrenda piaga del nostro calcio e, più in generale, della nostra società. A farne le spese è stato anche André Onana, portiere dell'Ajax dei miracoli capace di arrivare in semifinale di Champions League anche grazie alle parate del suo numero 24. 

    In una lunga intervista a Het Parool, il camerunense ha raccontato diversi episodi a sfondo razzista di cui è stato vittima.


    SCARTATO PERCHE' NERO - "Non è facile per un portiere nero calcare i grandi palcoscenici. Ricordo che nel mio primo anno all'Ajax arrivammo in finale di Europa League (poi persa contro il Manchester Uniterd, ndr). Dopo quella finale il mio procuratore parlò con un club che era interessato ad acquistarmi ma non se ne fece nulla perché sarebbe risultato difficile per quella società spiegare ai tifosi l'acquisto di un portiere nero. Mi hanno scartato per questo e non perché non ero all'altezza: lo considero un complimento".

    'NON LASCIO IL CAMPO' - "Il razzismo nel calcio è un fatto oggettivo" ha proseguito Onana. Io sono orgoglioso di essere nero. Se qualcuno mi grida che sono una scimmia il problema è suo. Io non vedo alcuna differenza tra bianco e nero. Non lascerò mai il campo per insulti razzisti perché è esattamente ciò che vogliono".

    NO AL RAZZISMO - "In ogni partita che gioco c'è sempre lo striscione 'No al razzismo'. Ma questo fenomeno è ovunque, non solo nel calcio. C'è da molto prima che io nascessi e non si esaurirà certo domani. Prima o poi si fermerà da solo, senza bisogno di forzare la mano". 


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