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  • Palermomania: adesso, magicamente, sparisca l’umiliazione

    Palermomania: adesso, magicamente, sparisca l’umiliazione

    • Alberto Giambruno
    Il tifoso del Palermo è da premiare. Senza mezzi termini, senza mezze parole: la quantità industriale di bile prodotta in questo campionato, dall’inizio alla fine, meriterebbe ben altro esito rispetto alla già annunciata (dalla scorsa estate, mica da adesso eh) retrocessione in Serie B. E invece… patate: scondite, senza aromi e con pochissimo sale. Praticamente immangiabili, dunque.

    Della partita vista all’Olimpico scriveremo poco o nulla. Sarete anche voi d’accordo, cari tifosi rosanero, su quanto sia assai complicato sciorinare tattica e disquisire calcisticamente nella pochezza di argomenti - fatta eccezione della mai doma voglia di mollare del solo Rispoli - emersa dalla domenica romana. Mentre Rafa Nadal trionfava per l’ennesima volta sulla terra battuta di Montecarlo, la Lazio spazzava via con un tennistico 6-2 (sei a due!) il Palermo. Più nero che rosa, anzi solo nero: come quello visto sulle maglie siciliane in campo, mai scelta fu più azzeccata visto il risultato finale.

    Cinque partite al termine della stagione, lo strazio continua. Contro la Fiorentina, per un clamoroso scherzo del destino, potrebbe arrivare l’aritmetica conferma della dipartita tra i cadetti: proprio come tre anni fa, quando furono proprio i viola a consegnare al Palermo l’amaro piatto della retrocessione. Serve una magia, adesso. Da Silva (Chi? Quel super-mega-ultra giocatore arrivato a gennaio?) al Mago Silvan: solo così, forse, si potrà riconquistare un pizzico di dignità calcistica ed entusiasmo. Questo sconosciuto… 

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