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  • Palermomania: ma come, non erano tutti brocchi?

    Palermomania: ma come, non erano tutti brocchi?

    • Alberto Giambruno
    Equilibrio, questo sconosciuto. Si passa (ma è sempre stato così) dalla catastrofe di Reggio Calabria e i vari "Non siamo da Serie B, retrocediamo" all'impresa contro il Genoa, con conseguenti "Mitici, chi ci ferma, scansatevi tutti". Era chiaro e comprensibile anche agli occhi più attenti che il Palermo visto finora non poteva essere quello vero, quello definitivo, quello che ha in testa Corini. E invece, sparare sentenze è sempre lo sport preferito da tanti, molti. E in fondo, forse un male proprio non è: prendeteli come stimoli che aiutano a far meglio.

    Avviso ai naviganti: nessuno dice che sia vietato criticare, anzi. Però sarebbe il caso di avere una linea di pensiero omogenea, evitando mancanze di lucidità. Per esempio, è anche intelligente pensare che non sia tutto luccicante l'exploit del venerdì sera siciliano, perchè qualche ombra c'è ancora ed è normale che sia così. Ma si intravedono segnali che fanno ben sperare (si, il riferimento è al tanto criticato Pigliacelli, che per molti doveva già passare al ruolo di secondo). 

    L'unico vero punto fermo di questo Palermo è, senza dubbio, Matteo Brunori. Rivendichiamo ancora una volta il nostro grido estivo "Con Brunori, il Palermo parte con un gol di vantaggio a partita", perchè anche in cadetteria sta dimostrando di valere eccome. Sei gol e un assist nelle prime sette partite stagionali, pazzesco. E tra una settimana scoccherà l'ora del riscatto, della vendetta, quella più attesa da tutti i tifosi rosanero. Poco più di quattro anni da quel vergognoso episodio di Frosinone, con più palloni in campo che giocatori. Siete pronti?

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