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  • Pescaramania: l'agonia è finita

    Pescaramania: l'agonia è finita

    Finalmente è arrivata l’ora, il Pescara è in Serie B, il tempo di un’altra brutta figura, senza averci messo una nota, questa volta contro il Milan, ed è il momento di pensare al futuro.

    Si partirà da un nuovo direttore sportivo, in grado di avere voce in capitolo e di portare giocatori di livello, possibilmente evitando certi errori, come i prestiti; non è stata una grande idea valorizzare i giovani altrui per vederli andare via senza poi guadagnarci nulla e rimetterci dal punto di vista tecnico. Come non è stata una grande idea mandare via gente di esperienza, attaccata alla maglia, che poteva ancora dire la sua, Sansovini meritava di fare parte di questo gruppo, non aveva nulla di meno rispetto a certa gente inesistente.


    Via i contratti del tipo: se retrocedi mi libero a parametro zero, troppo facile, quando un giocatore vede l’andazzo non si impegna più per andare altrove. Inoltre bisogna inculcare nella mente di chi viene che questa non è una vetrina dove trascorrere un anno al mare e poi andare via verso altri palcoscenici, chi viene qui deve sudare e lottare per la maglia fino alla fine. Mentre Miccoli piangeva per la quasi certa retrocessione del Palermo, qualcuno dei nostri aveva appena finito di giocare a pallone in spiaggia con gli amici. Questione di mentalità.

    Confermare quei pochi che hanno fatto qualcosa di buono e dai quali è possibile ripartire, ma soprattutto scegliere un allenatore che sia in grado di divertire, di fare bene, di valorizzare. I nomi sono pochi, Zeman sarebbe il massimo, ha voglia di rimettersi nuovamente in gioco e dimostrare che i sogni si possono realizzare ancora. Altrimenti spazio a qualcuno che conosca la categoria e sia in grado di mantenere i vertici. Mai più brutte figure come questa.


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