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  • Pioli ribalta e vince il derby con i cambi. Per l'Inter la sconfitta brucia: il Milan fa bene a credere allo scudetto

    Pioli ribalta e vince il derby con i cambi. Per l'Inter la sconfitta brucia: il Milan fa bene a credere allo scudetto

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Sembrava il derby dell’Inter e invece è stato il trionfo del Milan, salvato prima dalle parate di Maignan e poi esaltato dalla doppietta di Giroud, capace di ribaltare la capolista in appena 3’. Il calcio è bello perché non è mai scontato e l’ultima prova è offerta proprio da questa partita, dominata dalla squadra di Inzaghi per un’ora, ma poi vinta dagli uomini di Pioli. E il riferimento agli allenatori non è affatto casuale, perché sono state le loro mosse a cambiare il destino di una gara e forse del campionato. Mentre il tecnico nerazzurro sull’1-0 ha tolto a sorpresa tre uomini chiave come Perisic, Lautaro e Calhanoglu, forse illudendosi di avere il controllo della situazione, il suo collega rossonero ha rilanciato Diaz al posto di Kessie e proprio lo spagnolo è entrato nell’azione del pareggio che ha riaperto una partita apparentemente chiusa. Applausi a Giroud, quindi, che firma una doppietta storica come quella del milanista Pablito Rossi e a Maignan che ha tenuto a galla i rossoneri nel primo tempo, al contrario di Handanovic, troppo molle sul tiro del definitivo 2-1. Prodezze ed errori a parte, quello che conta come sempre è soltanto il risultato e quindi non serve dire che la sconfitta è una punizione troppo severa per l’Inter o un premio eccessivo per il Milan, perché i rossoneri non rubano nulla. E anzi, ripensando alle gravi assenze di Kjaer e Tomori in difesa e di Ibrahimovic in attacco, gli uomini di Pioli fanno bene a credere ancora nello scudetto, anche se hanno un punto meno della capolista che deve recuperare una partita, ma intanto ha perso dopo 14 giornate nel modo peggiore e nella partita peggiore. Perché farsi rimontare così brucia e brucerà a lungo.

    SOLO INTER - Come cantavano i tifosi nerazzurri prima della partita, ascoltando le parole dell’inno, in campo c’è solo Inter per tutto il primo tempo, dominato dall’inizio alla fine. Troppo netto è il divario tecnico, ma anche atletico, tra le due squadre che l’1-0 all’intervallo non rispecchia fedelmente. Inutilmente, infatti, Pioli lascia a riposo Diaz schierando al suo posto Kessie come trequartista. La mossa, che aveva funzionato a Empoli, contro i campioni d’Italia non basta più anche perché attorno all’ivoriano delude tutto il centrocampo del Milan. I due centrali Bennacer e Tonali, più il primo che il secondo per la verità, sono sovrastati dal ritmo di Brozovic che dirige le operazioni tra i due incursori Barella e Calhanoglu, con l’aggravante che anche i due esterni d’attacco Saelemaekers da una parte e Leao dall’altra fanno scena muta. E siccome né Calabria, né Hernandez riescono ad andare a crossare dal fondo, Giroud rimane un corpo estraneo, naufrago in balia dell’affiatato terzetto difensivo Skriniar-De Vrij-Bastoni.

    ILLUSIONE DUMFRIES - L’Inter, dall’alto dei suoi 4 punti di vantaggio, potrebbe accontentarsi di gestire la partita e invece va subito all’assalto in cerca della vittoria che si illude di avvicinare dopo 10’. Perisic dalla sinistra scodella un bel pallone per Dumfries, che anticipa Hernandes e devia di testa alle spalle di Maignan. L’arbitro, però, richiamato all’auricolare dal Var, annulla per fuorigioco di Perisic. E’ un campanello d’allarme che non basta per svegliare un Milan addormentato, sballottato delle ondate nerazzurre. E così per mezz’ora si assiste a un monologo della squadra di Inzaghi che domina a centrocampo e punge in attacco con l’affiata e mobilissima coppia Lautaro-Dzeko.

    SUPER MAIGNAN - Incerto in occasione del gol annullato, Maignan si supera in almeno tre occasioni, quando salva su Brozovic, malgrado la deviazione di Kalulu che lo aveva spiazzato, e poi si ripete su Dumfries e Lautaro. L’unico acuto del Milan è rappresentato da un tiro da fuori area di Tonali che Handanovic devia in angolo. Ma si tratta del classico lampo nel buio che non cambia il senso unico del primo tempo. E così il gol dell’Inter arriva come un frutto maturo, grazie a Perisic che devia al volo un calcio d’angolo battuto da Calhanoglu. E’ il minimo pensando al massimo prodotto dai nerazzurri che potrebbero raddoppiare prima dell’intervallo quando Calhanoglu vola verso la porta ma viene anticipato fuori area da un’uscita tanto spericolata quanto provvidenziale di Maignan.

    CARTA MESSIAS - Pioli, ripensando al primo tempo, dovrebbe cambiare tutto il centrocampo, ma dopo l’intervallo si limita a togliere l’invisibile e nervoso Saelemaekers per inserire Messias, affidandogli il doppio compito di spingere di più sulla fascia e di affiancare il troppo isolato Giroud. Più di questa mossa serve il diverso spirito con cui riparte il Milan, meno passivo e più intraprendente rispetto all’inizio della partita anche se troppo poco incisivo. E allora, dopo meno di 10’, ecco il secondo cambio di Pioli che rilancia Diaz al posto dell’evanescente Kessie.   

    AZZARDO INZAGHI - Forse fin troppo sicuro di vincere, a 20’ dalla fine Inzaghi azzarda tre sostituzioni inattese: fuori prima Perisic e Lautaro, rilevati da Dimarco e Sanchez e poco dopo fuori anche Calhanoglu con l’ingresso di Vidal. Guarda caso, poco dopo, proprio uno degli ultimi arrivati, Sanchez, si fa strappare un pallone da Giroud che scambia con Diaz e allungandosi da pochi passi trova la deviazione vincente per l’1-1.

    SETTEBELLO GIROUD - Il pareggio sembra già molto per il Milan, ricordando le sofferenze precedenti, ma non è ancora finita. Il centravanti di scorta, infatti, raccoglie un pallone allungatogli da Calabria e si inventa uno spunto da grande attaccante, girandosi attorno a De Vrij e poi facendo partire il sinistro vincente che Handanovic tocca ma non riesce a deviare con un intervento troppo molle. E così, nel giro di appena 3’, il Milan ribalta l’Inter e il francese può festeggiare il suo settimo gol in campionato, tutti a San Siro, per la gioia di Pioli che corre in campo in puro stile Mourinho. E il resto è puro contorno, con gli inutili assalti dell’Inter negli ultimi 5’ di recupero, in cui Hernandez si fa espellere per una inutile entrata su Dumfries. Una macchia che non basta per togliere i tre punti al Milan, capace di tornare in corsa per lo scudetto.


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    IL TABELLINO

    Inter-Milan 1-2


    Marcatori: 38’ Perisic, 30’ 33’ s.t. Giroud.

    Assist: 38’ Calhanoglu, 33’ s.t. Calabria

    Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni (dal 37’ s.t Darmian); Dumfries, Barella, Brozovic (dal 37’ s.t. Vecino), Calhanoglu (dal 28’ s.t. Vidal), Perisic (dal 25’ s.t. Dimarco); Dzeko, Lautaro (dal 24’ s.t. Sanchez).

    Milan (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kalulu, Romagnoli, Hernandez; Tonali, Bennacer (dal 35’ s.t. Krunic); Saelemaekers (dal 1’ s.t. Messias), Kessié (dal 13’ s.t. Brahim Diaz), Leao; Giroud.

    Ammoniti: Romagnoli (M), Calhanoglu (I), Brahim Diaz (M), Bennacer (M)

    Espulsi: Theo Hernandez

    Arbitro: Marco Guida (della Sezione di Torre Annunziata)

    VAR & AVAR: Mazzoleni, Ranghetti.

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