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  • Portogallo-Francia, ancora loro: fra nuovi assi e fuoriclasse eterni, la sfida fra campioni d'Europa e del Mondo

    Portogallo-Francia, ancora loro: fra nuovi assi e fuoriclasse eterni, la sfida fra campioni d'Europa e del Mondo

    • Emanuele Harelimana
    Il nostro governo era guidato da Matteo Renzi, Trump non era ancora diventato Presidente degli USA, Mbappé era solo un diciassettenne di buona prospettiva e nessuno immaginava che CR7 un giorno sarebbe andato alla Juventus: era il 10 luglio 2016, eravamo usciti dall’Europeo una settimana prima contro la Germania, e quella sera Portogallo e Francia si giocavano il titolo. Griezmann era pronto a vendicarsi su Ronaldo dopo la finale di Champions, Pogba bramava il suo primo trofeo internazionale, e tutti erano sicuri che di lì a poco Renato Sanches sarebbe esploso definitivamente. Nulla di tutto questo accadde, quattro anni dopo il portoghese cerca di ripartire dal Lille, il “Polpo”, tornato allo United in quella estate, si 'consolò' nelle due stagioni successive con Europa League e Mondiale, e i sogni di rivalsa di Griezou vennero spezzati dal gol di Éder, eroe per una notte, che oggi milita alla Lokomotiv Mosca. Portogallo e Francia si sono scontrati per la prima volta dopo quattro anni nello 0-0 dello scorso mese, domani quindi è come se fosse uno spareggio, tra due nazionali che oggi mostrano non pochi volti nuovi.

    I nuovi Bleus: Kanté, Pavard e Mbappé
    Quando la Francia perse la finale, il primo era da poco diventato campione d’Inghilterra con il Leicester e si sarebbe ripetuto l’anno dopo con il Chelsea, il terzino si sarebbe preso la scena da sconosciuto ai mondiali del 2018, prima di trasferirsi al Bayern e vincere tutto nel giro di altri due anni, mentre Kylian Mbappé dopo alcuni mesi avrebbe folgorato tutti in Monaco-Manchester City, match che lo consacrò al calcio internazionale. A loro si aggiungono altri nomi, tra cui Zouma, Lenglet, Kimpembe, Tolisso e Thuram, il figlio d’arte è stato l’ultimo ad emergere definitivamente, anche grazie alla doppietta contro il Real Madrid di ottobre. 

    Il nuovo Portogallo e la stellina Joao Félix
    Quella sera Griezmann non poteva sapere che tre anni dopo avrebbe lasciato il suo numero 7 dell’Atletico a un ragazzino che era ancora in età scolare, eppure nell’estate del 2019, mentre il francese andava al Barcellona, i colchoneros versavano 126 milioni nelle casse del Benfica per assicurarsi quello che ancora oggi è tra i giovani più forti al mondo. Joao Félix è l’erede di Ronaldo su cui tutti tengono gli occhi puntati, ma non è l’unica novità rossoverde. Assieme al classe ’99 oggi rappresentano il Portogallo tra gli altri anche Diogo Jota, in forma smagliante dopo la tripletta all’Atalanta, Paulinho, Bruno Fernandes, Semedo e il ‘napoletano’ Mario Rui, che nel 2016 era ancora alla Roma.

    Chi non c’è più
    Tra i protagonisti più anziani della finale di Euro 2016, Patrice Evra è l’unico che ha lasciato il calcio giocato. Oggi l’ex United e Juve studia per diventare allenatore, mentre per quanto riguarda gli altri, Gignac, oggi al Tigres, non fa più parte della nazionale, insieme a Sagna, Koscielny, Matuidi e Payet. La nazionale portoghese invece, oggi non conta più su Nani, Quaresma e Joao Mario: gli ultimi due giocano in patria, rispettivamente al Vitoria Guimaraes e allo Sporting Lisbona, mentre Luis Nani, dopo essersi trasferito al Valencia e alla Lazio, tornerà anch’egli per mezza stagione nella Lisbona biancoverde, per poi accettare la corte dell’Orlando City.

    Domani sera, la Francia avrà la possibilità di dire la sua dopo quattro anni. I campioni del mondo sfideranno i campioni d’Europa, in un testa a testa pieno di top player, e chissà tra altri quattro anni, dove saranno quelli di oggi, e quanti altri ne saranno emersi.

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