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  • Prandelli: 'Basta paragonare l'Italia al Barça!'

    Prandelli: 'Basta paragonare l'Italia al Barça!'

     

    Cesare Prandelli, un po’ critico e un po’ comprensivo il giorno dopo la striminzita vittoria nelle Far Oer. «Non dobbiamo ricominciare da capo. Contro la Slovenia non cambierò tanto, sto pensando agli esterni (il viola Cassani al posto di Maggio e Balzaretti al posto di Criscito, ndr). Ieri è mancata la concretezza, la cattiveria di far gol, quando hai 4-5 occasioni devi fare gol. E’ anche colpa mia, perchè in questi mesi ho trasmesso dei concetti sul bel gioco, così al limite dell’area cercavamo il passaggio filtrante invece di tirare: quando hai grande supremazia devi fare gol».
     
    Troppo Barcellona...
    «Io non ho mai detto che siamo il Barcellona, certo che parlandone troppo uno può pensare di aver acquisito certe conoscenze. Ma quella è una squadra che gioca insieme da anni, noi no Non dobbiamo ispirarci a nessuno, ma giocare in un determinato modo. Faccio un esempio: siamo entrati sei volte in area di rigore e ci siamo scambiati 6 volte la palla in area, invece quando arrivi lì devi concludere. Noi non siamo il Barcellona, noi dobbiamo arrivare lì e fare gol. La finalizzazione era troppo ricercata, lavorerò per far capire questo».
     
    Lei ha parlato anche del campo scivoloso.
    «Sì, anche questa è una ragione, il campo era pesante e la palla difficile da controllare».
     
    E’ mancata la concentrazione come con l’Irlanda?
    «Sono due cose diverse, noi dobbiamo prepararci per l’Europeo, quindi partite come quella nelle Faer Oer servono. Bisogna capire se è solo un problema di concentrazione o se è invece un discorso tecnico. Difficilmente troveremo una squadra con 10 uomini sparsi in 37 metri».
     
    A che punto è l’Italia adesso?
    «Stiamo cercando la nostra fisionomia, non siamo ancora una squadra solida, ieri è bastato poco e ai giocatori è venuta un po’ d’ansia, un po’ di preoccupazione. Stiamo ricercando il proprio modo di interpretare le partite».
     
    Cambierà qualcosa anche in attacco?
    «Non è un problema l’attacco e non è un discorso di uomini».
     
    Martedì a Firenze ci saranno i riflessi delle polemiche con Della Valle?
    «I tifosi fiorentini non hanno bisogno di consigli particolari, l’anno scorso contro le Far Oer hanno creato un clima fantastico. Spero che sia una festa».
     
    E’ mancato anche un po’ di ordine tattico?
    «Non abbiamo trovato i tempi giusti nella rotazione a centrocampo e per questo non abbiamo mantenuto l’ordine tattico. Quando ci siamo un po’ allungati abbiamo perso un po’ d’equilibrio».
     
    Avete però la migliore difesa di tutto l’Europeo: solo un gol subìto.
    «E’ un dato che mi fa piacere. Analizzando le prime partite ci siamo accorti che avevamo il baricentro molto basso e la squadra più lunga. Nelle ultime gare, invece, siamo rimasti più distanti dall’area di rigore».
     
    Quando ha messo Pazzini, ha pensato di giocare come all’andata, con due attaccanti esterni più il centravanti?
    «Solo Cassano e Balotelli possono giocare sull’esterno, gli altri li puoi costringere a malavoglia».
     
    Cosa pensa della vicenda Totti?
    «Francesco ho avuto la fortuna di allenarlo e ho trovato un ragazzo straordinario e generoso con i compagni. Ma entrare nel merito per me è difficile, ma tutti devono essere coinvolti nel progetto».

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