Milan e Napoli, non una rivoluzione ma un rimpasto. Dopo due anni i rossoneri si prendono la testa della classifica, interrompendo l’assolo della Lazio. Doveva accadere, prima o poi. Pato, Ibrahimovic, Robinho: sono i cavaliere dell’ave maria, anche se il Papero probabilmente salterà il derby di domenica. Il solito muscolo di seta, oltre a una smorfia eloquente. Allegri ha modificato lo spartito, più concreto, meno autocompiaciuto. La nota stonata resta Ronaldinho, che ha preso domicilio fisso in panchina.

Più decisivo l’arbitro Banti, smaccatamente indifferente alle mani dei milanisti, sia quella di Boateng che si stacca dalla barriera in area, sia il braccio di Ambrosini nell’azione del raddoppio. Il Palermo ha validi motivi per lamentarsi: fischi per Braschi potrebbe essere lo slogan del nuovo corso arbitrale.