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  • Ranieri pronto per "The Last Dance": il calcio italiano applaude e saluta un allenatore forse mai lodato abbastanza

    Ranieri pronto per "The Last Dance": il calcio italiano applaude e saluta un allenatore forse mai lodato abbastanza

    • Renato Maisani
      Renato Maisani
    Claudio Ranieri ha detto basta. Lo ha fatto dopo aver contribuito alla salvezza del Cagliari e, soprattutto, dopo averlo riportato in Serie A al termine di una finale indimenticabile per tutti i tifosi rossoblù.

    Ha annunciato così, un po' a sorpresa, il suo addio al Cagliari che rimarrà dunque l'ultimo club allenato in carriera. Forse c'è margine per un'altra esperienza sulla panchina di una Nazionale (la seconda, dopo la breve parentesi greca), prima di dire basta definitivamente. O forse no.

    Ma la carriera di Claudio Ranieri è stata già memorabile così. 18 club allenati in carriera, quattro diversi campionati di massima serie disputati (Serie A, Ligue 1, Liga, Premier League), sei promozioni complessivamente conquistate, la miracolosa salvezza raggiunta con il Parma, lo Scudetto sfiorato con la Roma, la trionfale marcia per riportare il Monaco in Ligue 1, il 4° posto ottenuto col Valencia, ma non solo.

    A rendere ancora più speciale la carriera di Ranieri sono stati quei tanti, tantissimi gesti da signore apprezzati da tifoserie avversarie e rivali, i tanti calciatori lanciati che lo ricordano ancora come il loro mentore fondamentale, le tantissime dichiarazioni indimenticabili: Claudio Ranieri è stato tutto questo e forse anche qualcosa in più, un valore aggiunto per il calcio italiano e non solo.

    Quando, pochi minuti dopo la conquista della promozione ai danni del Bari, zittì i suoi tifosi - quelli del Cagliari - che stavano intonando un coro di sfottò nei confronti di quelli pugliesi, appena battuti, Ranieri ha dimostrato ancora una volta come "gestire una vittoria" sia tutt'altro che banale. Bisogna saperlo fare. Bisogna saper essere signori. Lui lo è stato, ed anche quando qualche collega - nel totale rispetto del gioco delle parti - lo ha attaccato o criticato, ci ha sempre scherzato su.

    Non è stato volutamente citato, fin qui, il leggendario trionfo ottenuto col Leicester. Perché di quello si è detto e scritto tanto in questi anni, ma forse mai abbastanza. Nell'era in cui ogni banale piazzamento viene definito "miracolo", la conquista della Premier League da parte del Leicester è l'impresa calcistica più grande dell'era moderna.  Senza se e senza ma. E sebbene a Ranieri ne siano naturalmente stati riconosciuti i meriti, forse è legittimo pensare che non sia stato celebrato abbastanza. Basta chiudere gli occhi ed immaginare cosa sarebbe successo se un'impresa del genere l'avesse portata a termine un allenatore più "mediatico" di lui.

    Ma a Ranieri è sempre andata bene così, ha accettato da signore anche l'incredibile esonero arrivato l'anno successivo in seguito sì a risultati non esaltanti, ma ingeneroso, ingiusto e sicuramente immeritato. Ma è risalito in sella ed ha scritto altre pagine di storia, in altre parti d'Europa, fino ad arrivare alla chiusura del cerchio nella "sua" Cagliari, che oggi lo acclama e adesso si prepara a salutarlo in grande stile. Per l'ennesima volta si congederà tra gli applausi e dietro quelle lacrime nascoste, ma mai troppo bene da non essere notate. Per l'ennesima volta raccoglierà applausi e strette di mano. Com'è giusto che sia. Com'è doveroso che sia.

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    Utente Cm 340170
    Utente Cm 340170

    Si sono dimenticati la vittoria in premier con una squadretta data 5000 a 1...

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