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    Real Madrid, Bellingham: 'Io Golden Boy? Merito del fisioterapista e di Ancelotti. Ma lo sto deludendo...'

    Real Madrid, Bellingham: 'Io Golden Boy? Merito del fisioterapista e di Ancelotti. Ma lo sto deludendo...'

    • Redazione CM
    La stagione della consacrazione a nuovo fenomeno del calcio mondiale per Jude Bellingham gli sta portando riflettori, titoli e premi. L'ultimo in ordine tempo lo riceverà oggi a Torino dove sarà sarà incoronato come Golden Boy, il premio come miglior Under 21 della stagione organizzato da Tuttosport. Proprio al quotidiano torinese si è concesso a un'intervista. Ecco le sue parole.

    L'UOMO DEL GIORNO - "Un riconoscimento importante, con una storia importante che ha già superato i vent’anni. L’albo d’oro conferma la bontà e l’autorevolezza del premio. Lo dedico ai compagni del Real Madrid e all’intero staff merengue, a mister Ancelotti, al presidente, alla mia famiglia, a mia mamma Denise, a mio papà Mark, a mio fratello minore Jobe, agli amici che mi hanno simpaticamente bombardato e sommerso di messaggi di congratulazioni e che continuano a farlo. Uno in particolare? E allora dico il fisioterapista merengue che mi ha rimesso in sesto alla grande e in tempi brevissimi dalla sublussazione che ho avuto alla clavicola".

    EXPLOIT - "Io ci ho messo del mio, un impegno feroce a migliorarmi con il lavoro, ma il merito va a mister Ancelotti che ha trovato la posizione giusta per me e mi concede più libertà in campo. Così ora volo. Ma lo sto deludendo. È che non parlo ancora spagnolo... Mi dispiace, ma sto incontrando ostacoli imprevisti con questa lingua. È difficile per me, lo riconosco. Prometto in ogni caso il massimo impegno, garantito".

    SUCCESSORE - "Esclusi per limiti d’età noi del 2003, dico tre nomi. Innanzitutto Arda Güler, ormai recuperato degli infortuni che gli hanno impedito di debuttare con il Real: è un fenomeno, lo vediamo in allenamento e siamo incantati da lui. Poi il mio ex compagno Jamie Bynoe-Gittens del Borussia Dortmund. E infine mio fratello Jobe, attaccante di razza come nostro padre".

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