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  • Reja:| Lazio, Carpe Diem!

    Reja:| Lazio, Carpe Diem!

     

    E’ uno spareggio per l’Europa. La Lazio deve provare a eliminare dalla corsa il Palermo e respingere l’assalto di Udinese e Roma, che sono più vicine al quarto posto. Se questa partita non è decisiva, poco ci manca. E allora Reja è uscito allo scoperto, ha parlato di Champions e responsabilizzato il suo gruppo, perché questa è un’occasione unica, irripetibile, da prendere al volo. 

    Che partita si aspetta? 

    «Mi auguro di trovare una prestazione della Lazio ad alta intensità. Il Palermo, dopo l’ultimo ko e l’arrivo di Cosmi, cambierà assetto, cercherà di curare la fase difensiva. Ma davanti ci sono giocatori del calibro di Pastore, Hernandez e Ilicic. Mi aspetto una partita difficile con il Palermo chiuso e pronto a ripartire. A noi il compito di sfruttarne i lati deboli». 

    Può essere la notte di Zarate? 

    «Se ne parla da lunedì scorso, mi sembra si stia esagerando, non si può parlare ogni giorno di Mauro. Devo pensare a lui come a tutta la squadra, si è allenato bene durante la settimana. Lo stesso discorso vale per gli altri. Sono concentrato sul lavoro e sulla possibilità di sfruttare il turno casalingo. Il Palermo ha 40 punti e buone qualità, servirà una grande partita». 

    Come proverà a risolvere il problema del gol? 

    «Non dipende dagli uomini, ma dalla mentalità, dall’approccio. Puoi giocare con una, due o tre punte. Ci sono due fasi. Quando hai la palla, devi attaccare lo spazio e cercare la profondità. Quando non hai la palla, devi rientrare e aiutare nella fase difensiva». 

    L’Udinese a un punto, la Roma a due. Sente la pressione? 

    «No, non avverto alcuna pressione e penso sia così anche per la squadra. Il motivo è semplice: siamo in questa posizione dall’inizio del campionato, siamo abituati. Ci sono squadre con un organico superiore e che da qui alla fine potranno crearci problemi. Cercheremo di ottenere il massimo possibile e di recuperare qualche giocatore. Me lo auguro, perché lo dicevo anche nei giorni scorsi e invece continuo a perdere pezzi. Per Brocchi e Mauri serve altro tempo, per Rocchi stesso discorso, mi auguro che lo stop di Dias non sia lungo un mese». 

    Floccari è pronto a tornare titolare. 

    «Kozak, nel momento in cui avevamo bisogno, ha dato un grandissimo apporto e si è dimostrato di completo affidamento. Floccari ha lavorato bene nelle ultime due settimane, prima non era totalmente recuperato. Giocherà dall’inizio». 

    Basterà la migliore Lazio per entrare in Champions o teme favori alle altre squadre? 

    «Capisco la domanda, ma non posso intervenire. Devo pensare alla squadra, augurarmi che la Lazio faccia il massimo. Ho totale fiducia negli arbitri, mi auguro ci sia correttezza nei giudizi, anche se gli errori ci possono stare. Non possiamo arrampicarci sugli specchi, dobbiamo cercare il massimo rendimento. Non mi aspetto favori, questo lo so benissimo, come so che la Lazio si è guadagnata la posizione attraverso risultati meritati. Mi piacerebbe continuare così, raccogliendo risultati meritati». 

    La Lazio ha la consapevolezza di poter entrare in Champions? 

    «L’ho ripetuto alla squadra martedì alla ripresa. Questa è un’opportunità unica. Trovarsi in questa posizione di classifica, in una stagione così anomala, con il ritardo delle grandi, significa poter centrare il traguardo. Bisogna avere la convinzione, la mentalità giusta, fare il massimo per l’obiettivo. Non c’è mai stato un campionato come questo. Abbiamo il dovere di provarci, sapendo che non è facile, perché l’Udinese sta mantenendo una media eccezionale, perché la Roma è lì e potrebbe fare altri 27 punti nelle ultime dieci giornate. Pensiamo a casa nostra, poi tireremo le somme». 

    Ha pensato al 3-5-2 per recuperare una punta? E come sta Garrido? 

    «Ho chiesto disponibilità ai ragazzi e c’è la convinzione di poterlo fare. Dopo Cagliari, ho detto: “Qualcosa bisogna cambiare nell’assetto” perché nelle nostre caratteristiche c’è il possesso palla, non la profondità. Ho varie opportunità. Vedremo. Garrido si sta allenando da 15 giorni, è recuperato, all’occorrenza potrebbe essere impiegato. Ma se Radu sta bene non penso di cambiare assetto». 

    Quanto conterà l’appoggio del pubblico? 

    «L’affetto dei tifosi è determinante, la squadra lo avverte, lo sente. Da qui alla fine diventa fondamentale. Il pubblico è il dodicesimo uomo, non solo qui a Roma. Dipende molto da noi portare il pubblico dalla nostra parte. Mi sembra che i tifosi della Lazio si affezionino a chi dà l’anima in campo e dimostra di impegnarsi». 

    C’è un motivo per cui Hernanes è più pericoloso in casa? 

    «Per le sue caratteristiche, ha bisogno di trovare spazi, di toccare qualche pallone in più. Fuori casa subisce l’aggressività degli avversari e c’è meno profondità. Ma sta migliorando. E poi all’Olimpico, come gol e assist, sinora ha avuto un rendimento eccezionale ed è diventato determinante».

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