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  • Roma:| Il Bandito e il Campione

    Roma:| Il Bandito e il Campione

    Il Campione è Totti, il Bandito non è riferito a Burdisso che ha parato e segnato con la sua faccia squincia e tosta una vittoria vitale per la Roma. Il Bandito e il Campione. E’ un gioco delle coppie. Uno e due a zero di Vucinic. E poi Rosso & Rosso. Nel paese del Bunga Bunga tutto si fa in coppia.Ieri ci hanno pensato Ruby Olivera e Andrea Gervasoni da Castiglione delle Stiviere, l’arbitro che fa invidia a don Carmine Russo e che due anni fa regalò gol, partita, incontro e campionato all’Inter contro il Parma. Un’infamia e quella di ieri è pure più grossa. Il gioco delle coppie termina qui, perché Totti si sa è unico, ma da ieri se è possibile è ancora più unico, e dovrebbe esserlo per tutti i romanisti. Per i romanisti come lui. Nella vita, nella storia, in ogni dove, ci sono luoghi, personaggi, date. Difficile sceglierne una per Francesco Totti nella sua grande storia di tutto con la Roma. Simbolicamente, forse, il momento più alto è stato quando da solo, con un suo gol, batté il Real Madrid al Bernabeu. Quel giorno era un 30 ottobre come ieri. Ma ieri quel suo sfogo, quel suo non starci perché aveva subito un’ingiustizia, perché così non giocherà il derby, proprio quel nugolo di persone che cercavano di prenderlo per i capelli e i nervi, proprio la scena che da oggi - stanotte avranno già cominciato - gli riserverà le peggiori critiche, è un gesto d’amore vero e proprio, puro e semplice, più bello di un gol al Bernabeu. Francesco Totti ieri ha sbagliato soltanto una cosa, quando ha detto che la «vittoria e il compleanno di Giorgio Rossi sono le uniche cose belle di ieri». No, non c’è cosa più bella di chi piange e soffre per indossare questa maglia. A 34 anni come quando lo sognavi da bambino, quando credevi alla giustizia prima di scoprire da grande la legge dell’Italia dei Gervasoni.

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