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  • Roma, il sogno continua

    Roma, il sogno continua

    Palo di Pizarro, gol di Osvaldo. È tutta lì Fiorentina-Roma, in un finale incredibile per come è andata la partita. Ma questo è il calcio. Vincono i giallorossi e fanno festa con i tremila del «formaggino», piangono i viola che a questo punto, molto probabilmente, dicono addio al sogno Champions e si ritrovano la Roma a tre punti di distanza.
    La squadra di Andreazzoli, che più cinica non si può, si avvicina al traguardo Europa League: deve difendere il quinto posto nelle ultime tre partite per giocarsi poi il derby di Coppa con un'ansia aggiunta. Inutile guardare più su (per una notte il terzo posto è distante quattro punti), perché anche la partita di ieri dice che la Champions al momento non riguarda la Roma.

    La fortuna ha dato una mano a Osvaldo & Co. dopo una partita di grande sofferenza, soprattutto nella ripresa. Che ancora una volta l'abbia decisa l'argentino (4 gol nelle ultime 2 gare) significa tanto in chiave futura: prima di venderlo bisogna rifletterci sopra.
    La vittoria di Osvaldo e di Andreazzoli, prudente e fortunato. Nel giorno in cui si parla di Allegri, lui fa un passettino verso una conferma comunque difficilissima. Intanto con il suo 4-2-3-1 iniziale, spregiudicato negli uomini ma prudente nell'attegiamento, argina il 4-3-3 tutta tecnica di Montella. Ne esce fuori una partita equilibrata, godibile, sicuramente meno spettacolare rispetto alla gara d'andata utilizzata a Coverciano per dar lezioni di calcio.
    La Roma sceglie di aspettare i viola, ma non trova varchi quando riparte e allora si ritrova spesso a usare l'arma dell'avversario: il possesso palla. Sterile però. E allora a ripartire è spesso la Fiorentina. De Rossi fa lo stopper aggiunto, Bradley usa sempre le cattive, i terzini sono prudenti. Dopo una punizione di Totti respinta da Viviano, ci prova Osvaldo ma il portiere c'è. La banda di Montella fa paura quando Cuadrado accende il motorino, non bastano i polmoni di Balzaretti e Florenzi per contenerlo. Il Pizarro dei rimpianti romanisti detta i ritmi in mezzo al campo e fa impressione vedere Totti marcarlo.
    Il protagonista del primo tempo è comunque Lobont: si rompe il naso (sospetta frattura) scontrandosi con Gonzalo, ma rimane in campo fino al 45' e diventa decisivo sul tiro di Jovetic che devia sul palo. E' l'occasione migliore di una Fiorentina imprecisa.
    Nella ripresa la squadra di Montella cambia marcia. Un tiro a girare di Ljajic spaventa Goicoechea subentrato a Lobont, poi ancora il serbo ha il pallone del vantaggio ma trova una risposta super del portiere uruguaiano. Ci prova anche Pizarro: fuori d'un soffio.
    La Roma è alle corde, Andreazzoli tira fuori l'inesistente Lamela e mette dentro Pjanic per dare un po' di idee alla squadra. Montella lancia un altro ex, Toni, che sostituisce il sogno di mercato giallorosso Jovetic, Mati Fernandez per Aquilani. La paura di Andreazzoli è talmente tanta che aggiunge un difensore: Marquinhos prende il posto dello spompato Florenzi. Come a dire: prendiamoci il punto. Per poco il piano non frana subito per un ingenuo fallo di mano in area di De Rossi che Mazzoleni non sanziona con un rigore. Poteva starci eccome.
    Arriva anche un'occasione per la Roma ma Osvaldo la spreca. Sarà un segnale.
    È la Fiorentina a cercare con tutta la forza rimasta la vittoria. Sul palo di Pizarro si spengono le ultime speranze viola quando lo stadio era già pronto a esplodere. La beffa è puntuale nel recupero: angolo di Pjanic, testa di Osvaldo e mitraglia. La Roma fa 3 vittorie su 3 partite contro la Fiorentina degli ex, almeno per una notte non si pensa al passato ma si guarda al futuro con un po' di fiducia in più.


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