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Roma, le pagelle di CM: Veretout fa male. Dzeko, rimpianto a metà. Male Mancini

Roma, le pagelle di CM: Veretout fa male. Dzeko, rimpianto a metà. Male Mancini

  • Francesco Balzani
ROMA-JUVENTUS 2-2 

Mirante 6
: Si sporca i guanti dopo 23 minuti per deviare un colpo di testa di Danilo che però era in fuorigioco. Sul rigore di Ronaldo fa la fine del 99% dei portieri e in occasione del 2-2 apoteva mostrare maggiore sicurezza. Ma rispetto a Pau Lopez sembra comunque più sereno anche al cospetto dei campioni d’Italia.

Mancini 5: Inibisce per mezz’ora uno che si chiama Cristiano Ronaldo, poi in occasione del rigore però si lascia imbambolare dal fenomeno portoghese e saltare con troppa felicità. Un errore grave, ma non gravissimo visto che Veretout lo cancella qualche secondo dopo. Più grave la mancata copertura che costa il 2-2. Balla sempre, balla troppo.

Ibanez 6: Si ritrova a comandare una difesa di ragazzi come lui. Roger parte con piglio uscendo pure a fronte alta in un paio di occasioni che testimoniano un carattere e una tempra su cui scommettere per il futuro. Ancora da migliorare nell’uno contro uno (vedi Morata) e quando c’è da impostare. Finale in difficoltà.

Kumbulla 6,5: Esordio da brividi per la “prugna” (è la traduzione del suo cognome) ma il gigante albanese non arranca contro la coppia Ramsey-Kulusevski e non risparmia le maniere forti quando la partita lo richiede. Dei tre dietro è il più sicuro, il meno ansiogeno. Un buon inizio per il primo acquisto di Dan Friedkin.

Santon 6: Sulla carta è come mettere una Toyota Aygo al cospetto di una Maserati. Anonimo in fase di spinta fino all’assist per Dzeko ma meno timido del previsto contro Cristiano Ronaldo e Cuadrado. Tanto da meritare una recensione come auto affidabile. Sul breve periodo però nel senso che alla Roma serve comunque un terzino destro. (23’st Bruno Peres 5: entra per ammirare in volo Cr7 svettare e per non dare quasi nulla in fase di spinta. Poteva restare in panchina)

Veretout 7,5: Sempre più Air, sempre più candidato alla presidenziali per un posto d’onore nel cuore dei tifosi. Si incolla alla giubba di Rabiot cercando di fargli cadere in terra pennelli e libri di poesia. Ma il dispetto più grande Jordan lo fa alla mezz’ora quando si fa “parare” proprio dal francese il pallone che porta al rigore. Indovinate chi lo trasforma? Proprio Veretout anche se con un brivido visto che Szcesny intercetta. Una pompata alle AirMax e arriva pure il secondo sigillo che non riesce però a regalare una notte da sogno alla Roma.

Pellegrini 6: Torna in regia bassa dopo i fischi (virtuali) ricevuti sulla trequarti. E nel primo tempo Lorenzo si beccherebbe gli applausi convinti per una prestazione pulita, coraggiosa, senza apatie. Il fallo di mano che porta al rigore juventino evidenzia tanta sfortuna e un po’ di disattenzione. La ripresa si apre con un pestone di Rabiot. (26’st Diawara 6: dopo il pasticcio di Verona cerca il riscatto per un errore non suo. Non ci riesce)

Spinazzola 7: E’ ancora Leolandia. Si conferma pure stasera una delle poche spine nel fianco degli avversari, in questo caso ex compagni. Spinge fino in fondo e dopo 20 minuti disinnesca una iniziativa pregevole di Kulusevski. Pericolo costante nonostante il “nemico” di fascia stia in palla almeno quanto lui. Regge fino alla fine, alla faccia di Marotta e Kolarov. E per fortuna della Roma.

Mkhitaryan 7: Parte forte a voler far capire che da questi parti la Roma non può mai partire battuta. Dopo 11 minuti fa un numero alla Ribery ma sotto porta si fa ipnotizzare come un Iturbe da Sczesny. Mezz’ora di confusione poi l’assist prelibato per Veretout e il rosso procurato a Rabioti. C’è tanto di armeno in questa piccola, grande impresa.

Pedro 6,5: Notte dal sapore di Liga quella contro Cr7 e Morata. Ma erano altri tempi, altri stadi (pieni), altri obiettivi. Lo spagnolo mette tanta qualità e aumenta il tasso di esperienza di una squadra con ancora alcune acerbità. E’ uno di quelli che fa cambiare il vento di una partita pur non entrando nel tabellino. A inizio ripresa impegna Szczesny dalla distanza.

Dzeko 5,5: Le telecamere lo seguono nemmeno fosse il principe Henry. E’ l’uomo più atteso dopo la telenovela da Casa Reale che ha acceso  il calciomercato di Juve, Roma e Napoli. All’inizio Edin sembra ancora frastornato e a fine primo tempo scatena i 1000 dell’Olimpico per una strattonata con Chiellini. In quel momento si è riacceso il romanismo vecchie maniere che deflagra quando il bosniaco accende lo start per l’immediato 2-1 di Veretout. Nella ripresa il film sta per avere il suo finale ideale, ma Dzeko angola troppo e trova il palo esterno e poi trova le braccia di Szczesny. Errori pesanti. 

Fonseca 6,5: Con l’acqua gola, e non per il nubifragio che si è abbattuto su Roma in questa uggiosa domenica di fine settembre. Paulo però non intende mollare, si schiera in tuta a capo della sua squadra e per oltre un’ora mette schiaccia la Juve del tanto inflazionato Pirlo. Una Roma che si diverte davanti ma quando c’è da mostrare i muscoli (con la Juve in 10) si intimidisce. Qualche cambio in più ci poteva stare.

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