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  • Roma, Pizarro risorto.| I tifosi: 'Dov'eri finito?'

    Roma, Pizarro risorto.| I tifosi: 'Dov'eri finito?'

    • V.N.

    Ai miracoli si può anche credere, ma la resurrezione di David Pizarro va oltre pure la fede. Nemmeno il tifoso integralista si è bevuto la parabola del nuovo Lazzaro, al limite gli si può associare quella del figliol prodigo. 'Felici che sia tornato, bravo a a restare in campo per 75'. Ma dove si era nascosto in tutto questo tempo, quando la Roma aveva bisogno di lui?'. Non si faceva vedere dal 28 novembre. La riapparizione del cileno ha tenuto banco tutto ieri, nelle chiacchiere da bar. Romanisti disposti a perdonarlo, ma non a farsi prendere in giro.

    Ora il nuovo corso societario, affidato a Gian Paolo Montali, prevede una comunicazione più ermetica, anche per gli spifferi: interviste concordate, fronte comune di fronte alle telecamere, polemiche chiuse nello spogliatoio. Perciò, la resurrezione di Pizarro si ascrive solo alle capacità taumaturgiche di Montella e allo stoicismo del cileno, che ha sopportato dolori e fatica. Ma del ragazzo, anche da Trigoria, fino all'altro giorno si dicevano peste e corna. Malato immaginario, invidioso degli stipendi altrui, scorretto, poco professionale, va multato, qualcuno si spingeva perfino oltre: andrebbe licenziato. Reo, prima di aver tirato la corda dal Cile, prolungando le vacanze natalizie, ufficialmente per curarsi meglio il ginocchio. Poi, una volta tornato e ristabilito, di aver evitato come la peste il campo, chiedendo di esibirsi con la Primavera o, al massimo, di accomodarsi in tribuna. Ranieri avrebbe voluto rispolverarlo (e forse il Pizarro visto a Bologna gli avrebbe salvato la pelle) già con il Napoli, tanto il ragazzo trottava in allenamento, e invece quello ha traccheggiato pure con Shakhtar e Genoa, assistendo all'affondamento dell'allenatore cui pure deve, un anno fa, la stagione migliore della sua carriera.

    Poi, è planato Montella. Pizarro, che non è fesso, aveva chiesto pure al nuovo tecnico di rientrare gradualmente, per salvare la faccia. Si sono parlati tre giorni e tre notti, è intervenuto pure Montali, lo hanno preso per sfinimento, gli hanno promesso in cambio un cordone protettivo: nelle interviste post-partita, a Bologna, si sarebbe registrato unanime consenso per il redivivo. Lui a quel punto si è convinto. Al povero Ranieri invece gliela aveva giurata una sera di novembre, alla vigilia di Roma-Bayern. Quando seppe dall'amico De Rossi che l'allenatore lo aveva convocato per comunicargli che in futuro non li avrebbe schierati insieme e che la sua scelta ricadeva sull'azzurro, col cileno retrocesso a panchinaro. Non proprio un genio della psicologia, sir Claudio. Ecco, almeno su questo si può concordare: Montella ci sa fare di più. 

    (Gazzetta dello Sport - Edizione Roma)

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