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  • Romamania: altro che Sarri e Allegri, Fonseca è il top. Il merito va a Friedkin, con Locatelli sogno scudetto

    Romamania: altro che Sarri e Allegri, Fonseca è il top. Il merito va a Friedkin, con Locatelli sogno scudetto

    • Paolo Franci
    Varrà la pena di spendere due parole per Paulo Fonseca. Perchè il calcio è adesso, non ieri né domani, anche se programmare il domani è dovere non solo nel pallone. E adesso c'è una Roma così bella, solida, che dà l'impressione di giocare per divertirsi e che quel divertimento sia l'unica via per il successo. Vabbè. Successo. Siamo ancora agli albori della stagione, ma quel che colpisce è questa 'leggerezza' mentale che la squadra riesce a trasmettere all'esterno e non solo grazie a i risultati.

    E' come se il passaggio di proprietà tra Pallotta e Friedkin avesse riavviato il sistema Trigoria, pulendolo dalle scorie del passato. In tutto questo, nell'area tecnica, ci sono i meriti di Paulo. Eccome se ci sono. Pur 'assediato' dall'ombra lunga di Sarri e Allegri e chi vi pare a voi, questo portoghese testardo sì, ma in senso positivo e certamente bravo nell'interpretare il gruppo squadra, sta facendo un gran lavoro. Ha usato l'Europa League come laboratorio e da lì è uscito un Villar che contro il Parma sembrava il regista di questa Roma da una vita.

    Poi, ha lavorato bene sulla testa e i movimenti di Borja Mayoral, in netto progresso non solo per i gol, ma anche e soprattutto nel meccanismo di gioco. Poi, meglio dirlo sottovoce considerando la maledizione del terzino destro romanista, c'è da prendere nota sulle prestazioni di Karsdorp. Senza dimenticare il modo in cui, ad esempio, è stato prima 'indottrinato' e poi lanciato Ibanez, uno dei crac romanisti del 2020. Sono alcuni esempi che però danno la misura di come Fonseca e i suoi siano perfettamente integrati, a dispetto delle voci di incomprensioni circolate in passato. E quando Fonseca dice che cambiando gli interpreti qualità e livello restano i medesimi, vuol dire aver raggiunto un obiettivo notevolissimo.

    Lo so, siete tutti liì a chiedervi se questa Roma possa o no ambire allo scudetto. Mi è piaciuto molto il discorso di Paolo Maldini - in sintesi - prima del match di Napoli: «Se mi chiedete se possiamo lottare per lo scudetto dico di sì, se invece mi chiedete se il Milan è squadra da scudetto dico no, ma questo non vuol dire... Se poi non dovessimo riuscire, certo non sarebbe un fallimento». Sintesi perfetta. Cioè: le squadre costruite per vincere sono altre _ Juve e Inter _ però questo non ci priva dell'idea di poter stupire il mondo e finchè riusciamo a farlo... se poi non accadrà, pace, non era quello l'obiettivo ma ci abbiamo provato.

    Ecco, la Roma deve puntare necessariamente a una piazza Champions, ma nel campionato più democratico del mondo che mette otto squadre in sei punti, tutto è possibile e nulla è proibito, pur nei limiti delle proprie possibilità. E visto che siamo su calciomercato.com e qui il mercato non si ferma mai, voglio dire una cosa sottovoce: per irrobustire i sogni di vertice alla Roma servirebbe Locatelli in regia. Sì, lo so, starete pensando: «Hai detto niente???!!!».

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