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  • Romamania:| Stavolta ci siamo divertiti
Romamania:| Stavolta ci siamo divertiti

Romamania:| Stavolta ci siamo divertiti

Una vittoria di gruppo, suggellata dal missile di Totti. Si doveva voltare pagina, ma il successo contro la Juventus può consentire alla Roma di cambiare direttamente libro. I giallorossi hanno una giocato una partita perfetta: hanno rischiato molto poco contro i campioni d’Italia e hanno giocato novanta minuti di grande intensità, non dando respiro alle menti bianconere. Ne è uscita una partita bloccata nel primo tempo e indirizzata dal capitano giallorosso nella ripresa. Finalmente ci siamo divertiti veramente. Una vittoria sudata e meritata. Tre punti conquistati grazie al dialogo e alla fiducia. La prima componente stipulata tra allenatore e squadra nel corso delle ultime due settimane, la seconda tra giocatori e tifoseria. Il riscaldamento sotto la Sud ha cementato l'autostima. 

Complimenti ad Andreazzoli, perché è riuscito a rimodellare il modulo secondo le esigenze della propria squadra e rispetto a quella avversaria. E' stato molto bravo a gestire lo spogliatoio dopo il caso penalty di Marassi, e ad ascoltare i giocatori che gli consigliavano di insistere con la difesa a tre. Lapidaria (e galeotta) fu l'uscita di Marquinhos alla viglia della partita contro la Juventus, rilasciata ad alcuni tifosi: 'Io preferisco giocare a tre'. E così è stato. Si è fatto un passo in avanti. Ora occorre la continuità, perché un mancato successo contro l’Atalanta annullerebbe l’impresa di sabato scorso, ma sarà complicato. 

Mancheranno Totti e De Rossi. Capitan Futuro ha dimostrato che i campioni, quando vengono fatti giocare nelle migliori delle condizioni, rispondono sempre presente. Come la Sud. Il problema della Roma dunque non saranno mai Stekelenburg, De Rossi, Totti e Osvaldo, ma chi non può essere all'altezza. Ad esempio, contro la Juventus, Andreazzoli ha lasciato in panchina il centrocampo zemaniano formato da Tachtsidis, Bradley e Florenzi. Due di loro arrivano dalla B, uno dal Chievo. Un curriculum ancora acerbo: ‘Non sono riuscito a fare tutto quello che avevo in mente’, ha dichiarato il boemo a Coverciano. E menomale.

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