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  • Romamania: Sabatini, la giusta rivolta

    Romamania: Sabatini, la giusta rivolta

    Molti addetti ai lavori affermano: la Roma ha due anime. Magari così fosse, mi permetterei di rispondere. La società giallorossa, piuttosto, è il classico mostro a due teste. Se non di più. I vecchi governanti si barricano a Trigoria e chiudono l'ingresso ai nuovi dirigenti. Ufficiosi, ma ufficiali a parole. E' un muro contro muro, con il socio di minoranza Unicredit ad osservare. Per loro la Roma è un asset, la priorità è rispettare i tempi tecnici della cessione del club. E' così Sabatini a smuovere le acque e dare una sterzata alla situazione di stallo. L'ennesima assurdità di un passaggio di proprietà infinito. A richiamare i padroni all'ordine è un dipendente ancora non contrattualizzato. Non certo una rivolta degli schiavi, diciamo dell'alta borghesia in fieri. Il futuro ds è nervosissimo. Ha anticipato il rientro dall'Argentina e rimandato altri viaggi in Francia, in Spagna ed in Brasile, per poter essere a Trigoria ed iniziare a conoscere la prima squadra. Un saluto generale ai ragazzi, poi i colloqui seri e privati. A cominciare dal capitano Totti, per proseguire con il tema scottante dei rinnovi: i casi De Rossi e Vucinic, ad esempio. Piani non rispettati, e la stessa squadra non l'ha presa bene.

    I portavoce Pizarro e Riise hanno, dunque, lanciato l'allarme. In sintesi: abbiamo già buttato via una stagione per la poca chiarezza seminata sopra le nostre teste, ora occorre facciate in fretta, altrimenti partiremo svantaggiati anche nella prossima. Ebbene, con colpevole ritardo, oggi (si spera) verrà nominato una persona con potere di firma (Cappelli di Unicredit?) deputato a concedere i poteri a Sabatini, affinchè possa così concretizzare i contatti di mercato avuti nelle ultime settimane. Il tempo stringe. Su Galeano ci sono i migliori club europei ed il Napoli sta preparando un blitz per scippare Lamela. Alvarez, invece, è talmente colpito dal progetto Roma da dire no all'Arsenal. Sì, ma per quanto ancora? E che dire di Luis Enrique? L'attuale tecnico del Barcellona B è stato molto chiaro: 'La Roma mi attrae. Ma ho altre offerte'. Tradotto: se non vi vedo per la fine di questa settimana, vado da un'altra parte.

    Non equivocate la mia frenesia. Non do per assodato il valore generale di Luis Enrique e dei calciatori sopra elencati. Lo so: lo spagnolo non ha avuto ancora esperienze in prima squadra ed i potenziali acquisti arrivano dal Sudamerica, un mondo ancora troppo lontano dal nostro. Da lì sono arrivati tanti bidoni ed anche i più bravi hanno avuto bisogno del loro periodo di ambientamento prima di carburare. Ma senza dubbio Sabatini è l'uomo scelto da Mr DiBenedetto per il mercato. Allora, facciamolo lavorare. Lo dico agli stessi che hanno in mano le sorti della Roma. Chi non serve più (Montali) sarebbe dovuto essere già allontanato. Per costruire la nuova Roma ci vuole coraggio, libertà (non nel pensare, ma nell'agire) e la pazienza, se necessaria, di aspettare due-tre anni prima di veder le stelle. Tramite il lavoro, senza finti sentimentalismi. Che nessuno si deprima. 

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