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  • Romamania: la grande occasione

    Romamania: la grande occasione

    La sconfitta contro il Chievo non è un’occasione persa come afferma il d.g. Baldini. Roma-Chievo 0-1 è l’occasione giusta per capire la necessità di un nuovo ribaltone in vista della prossima stagione. Sono due anni che società e dirigenti ci ripetono: ‘L’obiettivo è primeggiare in Italia e in Europa', ebbene la strada intrapresa allora è sbagliata. In due anni si è rimasti immobili. Addirittura le lacune, pur essendo state individuate da tempo, appaiono impossibili da migliorare.

    Durante la stagione scorsa ogni qualvolta si parlava di traguardo terzo posto, la Roma implodeva su se stessa. E’ accaduto ad esempio a Bergamo e a Lecce. In questo campionato quando si è stati chiamati a dare un segnale di continuità per imporsi in zona Europa League (quinto posto, l’obiettivo è sceso di livello), la Roma è incappata in prestazioni disastrose contro Palermo, Pescara e Chievo, vanificando le imprese precedenti di Bergamo, Torino e Firenze.

    E’ una squadra giovane e presuntuosa, incapace di trovare la ‘concentrazione’ nelle partite contro le piccole, mostrandosi a sua volta minuscola rispetto alle vere ‘grandi’ del campionato. Hanno fallito nell’intento Luis Enrique, Zeman e Andreazzoli, ma i primi responsabili sono i dirigenti, Sabatini e Baldini, colpevoli di aver ingaggiato allenatori e giocatori superati o con poca esperienza e personalità. 

    ll caso Pjanic è esemplare. Nessuno ne mette in discussione la tecnica, ma è altrettanto oggettiva la sua inutilità. Nelle partite bloccate si nasconde, rallenta la manovra, sbaglia gli appoggi, evita di prendersi ogni responsabilità. Dopo la seconda stagione, è giusto tirare le somme e effettuare delle scelte. Qualora arrivassero buone offerte per il bosniaco sarebbe doveroso prenderle in considerazione e spendere il ricavato ponderatamente. Se Sabatini non è in grado di farlo, si prendano in esame altri dirigenti. La piazza chiede di tornare grande, la società deve fare in modo di accontentarla. I soldi ci sono (100 milioni spesi sul mercato), occorre la competenza.

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