Calciomercato.com

  • Sabatini a CM: 'Allegri, parliamo di calcio? Colpe e spiegazioni del ko con l'Inter'

    Sabatini a CM: 'Allegri, parliamo di calcio? Colpe e spiegazioni del ko con l'Inter'

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Allegri, parliamo di calcio? Ha ragione Guido Vaciago, direttore di “Tuttosport”, parola per parola: “Allegri non ha tutte le colpe, ma non può sfuggire alle sue responsabilità”.

    La prima colpa è la mancanza di un spiegazione semplice. Una domanda semplicissima: perchè cinque settimane fa la Juventus vinceva 1-0 a San Siro contro l’Inter, offrendo una prestazione ben diversa e un risultato opposto rispetto alla semifinale di Coppa Italia? Qualcuno (interista) risponderà: perché c’era fallo di mano di Vlahovic nel gol decisivo. Risposta inesatta, ma ci sta. Nel calcio vale tutto. E nelle discussioni viene sempre dimenticata la famosa regola “senza se e senza ma”. Tradita. Capovolta. Il calcio (scritto e parlato) è il regno dei “se” e dei “ma”.



    Quindi, tentiamo uno schema di scrittura. Escludendo i “se” e i “ma”, proviamo ad elencare colpe e spiegazioni, usando la punteggiatura più ampia e comprensiva che c’è: il punto e virgola.

    Chiesa unica punta: scelta tatticamente rinunciataria e tecnicamente inadatta alle caratteristiche del giocatore; scattista da provare più centrale per renderlo meno periferico e più pericoloso contro i difensori poco agili.

    Milik in panchina: solo con lui in campo, la squadra ha un punto di riferimento per posizionarsi in attacco; fisicamente non regge le tre partite in una settimana e gli infortuni di Vlahovic e Kean consigliavano precauzione.

    “Addormentati” fino al gol: non si può impostare la gara solo sul contropiede, sperando unicamente negli errori altrui; la strategia e le indicazioni non erano certo di farsi soffocare dall’Inter.

    Fagioli dimenticato: è il miglior bianconero della stagione, l’unico vero palleggiatore a centrocampo e uno dei pochi che corre anche senza palla; la Juventus non ha certo perso perché Fagioli è rimasto in panchina.

    Bonucci titolare: è il monumento di se stesso; non ha sfigurato contro Dzeko.

    Di Maria: abituato a giocare in attacco, è intristito dalla tattica; nel modulo con una punta dovrebbe giocare - e saprebbe farlo - da classico “Diez” argentino, invece si mette all’ala per dribblare e dribblarsi.

    Monte ingaggi: è nettamente quello più alto di tutta la serie A, tra i top in Europa; dipende da chi gioca, alcuni stipendi (tipo Pogba e Bonucci) vengono conteggiati sul bilancio ma non hanno valore né resa sul campo.

    Campioni (e campioni del mondo): Paredes e Di Maria hanno vinto il Mondiale, vantano esperienza e spessore internazionale; Paredes in Dubai ha giocato titolare solo la partita persa con l’Arabia (le altre quasi sempre in panca), Di Maria ha brillato solo in finale.

    Due anni fallimentari: Allegri è un risultatista, se non arrivano i risultati il fallimento è naturale; bisogna considerare due anni rivoluzionari per società in generale e dirigenti in particolare, più gli sconvolgimenti di inchieste e processi.

    Politica dei giovani: assolutamente in contrasto con le caratteristiche di un allenatore abituato solo a gestire i campioni; le cose migliori sono arrivate da Miretti e Fagioli, Gatti, Gatti, Soule e perfino Illing, quindi Allegri con i giovani ci sa fare eccome.

    Sportività: l’allenatore era sempre impeccabile e sportivissimo nei comportamenti, adesso nei corridoi litiga (come il suo vice Landucci) ogni volta che qualcosa va storto; segno che la calma (“halma”) è solo apparente e nasconde tensioni quotidiane alla Juventus.

    Vlahovic rovinato: non ha più i palloni giocabili e le occasioni che aveva nella Fiorentina con Prandelli, Iachini e Italiano; è un’involuzione del giocatore, forse tocca qualche pallone in meno ma è evidente che adesso sbaglia quasi tutto e non dipende dall’allenatore.

    Gioco: la squadra non gioca a calcio, non ha idee né trame; il gioco lo fanno i giocatori, la qualità attuale non è all’altezza delle aspettative.

    Futuro Allegri: da esonerare, lui e tutto il “corto muso”; da confermare perché garantisce certezze anche nel progetto futuro.

    Conclusione: scatenatevi con le colpe; pensate alle giustificazioni.

    Altre Notizie