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  • Sacchi: 'L'Atalanta è come il Liverpool e l'Inter è una squadra di eroi per Conte, hanno un gioco che la Juve non ha'

    Sacchi: 'L'Atalanta è come il Liverpool e l'Inter è una squadra di eroi per Conte, hanno un gioco che la Juve non ha'

    Intervistato dalla Gazzetta dello Sport l'ex allenatore di Milan, Real Madrid e Nazionale, Arrigo Sacchi, ha commentato l'attuale momento della Serie A con due sorprese e una squadra su cui puntare.

    Sacchi, da dove si parte?
    "Dai ringraziamenti. Conte e Gasperini sono uniti dalla grande passione e dallo stesso intento nobile: vincere con merito. Per questo dobbiamo ringraziarli. Il loro calcio è un messaggio etico. Senza dimenticare le società. Non c’è grande squadra senza grande società"

    Parliamone.
    "I Percassi sono competenti e persone per bene. L’empatia tra club, squadra e tifosi è unica. Ricordo una partita contro la Roma, c’era un’atmosfera da pelle d’oca. Tipo Liverpool. L’Inter ha il vantaggio di una lunga tradizione vincente. La storia conta. Marotta ha fatto fare un salto in avanti al club. Conte un altro, con un primo messaggio fondamentale".

    Quale?
    "Ha scelto un’idea tecnica ed etica di squadra e i giocatori funzionali all’idea, pesando passione, motivazioni, impegno. Ha rinunciato con coraggio a 3-4 giocatori, anche notevoli, come Icardi, ma così ha spedito un messaggio chiaro alla squadra: tutti dovranno essere eroi. Nel senso dello scrittore francese Rolland: eroe è colui che fa quel può. Chi dà tutto quello che ha. Oggi l’Inter è una squadra di eroi al servizio di Conte".

    E Gasp ha i suoi.
    "Certo. Prendiamo Ilicic. Si sapeva che fosse un giocatore delizioso, ma non aveva continuità. Adesso l’ha trovata. Perché? Perché si trova al centro di una sinergia positiva, contagiosa e anche lui è portato a dare il massimo sempre, a essere eroe in ogni momento della partita. Perché i veri campioni giocano con e per la squadra, a tutto campo e a tutto tempo. Conte e Gasperini sono ottimi educatori di gioco e di giocatori".

    Educatori di giocatori.
    "Lukaku sembra un altro rispetto all’inizio della stagione. Ma anche Lautaro è migliorato tantissimo. Solo Conte avrebbe potuto ottenere dall’Inter ciò che ha ottenuto in così breve tempo. Devo ricredermi su Pasalic. È maturato. Come Gosens. Lo dicevo: in questi anni Gasperini ha avuto diversi giocatori nuovi e mai galattici. Li ha fatti crescere tutti".

    Difesa a 3 che a lei non piace e non piaceva all’Inter quando c’era Gasperini. Ora Conte l’ha portata in testa alla classifica.
    "Non la rifiuto per dogma. Non mi piace vedere tre difensori per un attaccante, oggi non si può più avere un difensore in più degli attaccanti e toglierlo alla costruzione. I difensori dell’Atalanta partecipano alla manovra. I tre dietro non sono fissi a uomo, si scambiano gli attaccanti, a zona. L’Atalanta fa sistema puro. Gasperini si è evoluto negli anni, perché ha potuto insegnare tanto. Ma innovazione e coraggio non bastano. Sono le conoscenze che ti danno sicurezza e tempi giusti. Per questo l’Atalanta ha raggiunto il suo top, mentre l’Inter di Conte deve ancora arrivarci. Ma De Vrij aiuta l’impostazione, Bastoni si inserisce e corre in avanti".

    Comunque non possiamo dire che l’Inter sia squadra da contropiede.
    "No. E tanto meno l’Atalanta. Inter e Atalanta sono squadre moderne, hanno cioè undici uomini sempre attivi e connessi, collegati dal filo roso di un gioco offensivo. Qualcuno dice che anche il mio Milan fosse difesa e contropiede. Noi semmai abbiamo inventato il contropiede corto, perché eravamo sempre in attacco a pressare. Ricordo un Bayern-Milan a Monaco. All’andata avevamo vinto. Invece di aspettare e ripartire, dopo il primo tempo il bilancio dei tiri in porta era di 11-1 per noi. Ecco, sul piano della mentalità, l’Inter deve crescere"

    Inter da scudetto?
    "Se la giocherà fino in fondo. La Juve? Ha due strade. Comprare altri 8-10 fuoriclasse e sperare che trovino l’intesa. Io al Real avevo Beckham, Raul, Ronaldo, Figo, Zidane... Oppure crescere con una forte idea di gioco, anche con giocatori come Angelo Colombo o Filippo Galli. Domenica non l’ho vista, ma Sarri finora ha fatto fatica".

    Cosa chiedere all’Atalanta?
    "Di non perdere i suoi valori e l’umiltà. Non pretendiamo che vinca. Ogni bella prestazione è già una vittoria. Se in Italia, in ogni ambito, tutti dessero ciò che l’Atalanta dà nel calcio, staremmo meglio..."

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