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  • Salernitana appesa a un filo: tifosi esasperati, cosa succede da qui a fine mese. Il ruolo di De Luca e una speranza...

    Salernitana appesa a un filo: tifosi esasperati, cosa succede da qui a fine mese. Il ruolo di De Luca e una speranza...

    • Oreste Tretola, inviato
    La partita più importante, per una città intera, si è giocata oggi a Roma. In Via Allegri, sede della FIGC, si è svolto il Consiglio Federale, con all’ordine del giorno inevitabilmente la situazione riguardante la Salernitana. Ciò che filtrava nei giorni scorsi, ovvero la possibile proroga del trust fino a giugno, è stato smentito, nonostante sia stato richiesto dalle altre diciannove squadre di Serie A per non falsare il torneo. “Altri dieci giorni per vendere, altrimenti la Salernitana è fuori”. Gabriele Gravina, presidente della Figc, non ha quindi lasciato spazio a dubbi, mantenendo la promessa fatta a luglio. Una promessa che la piazza Salernitana ha preso come una liberazione.

    Dalla speranza si è passati all’esasperazione. Un’esasperazione paventata dal tifo organizzato già nella sfida contro l’Inter con cori e striscioni. “Via Lotito e Mezzaroma da Salerno”, è questo il pensiero condiviso dei tifosi granata. Il patron della Lazio è individuato come il principale responsabile della situazione per non aver affrontato a tempo debito la tematica multiproprietà. Emblematica la protesta, oggi in Via Allegri, di un singolo tifoso all'uscita dell'ex co patron che non ha rilasciato dichiarazioni ai cronisti presenti. "Lotito liberi la Salernitana. Vada via da Salerno", il grido d'aiuto.

    Insomma per i supporter salernitani la scomparsa della loro squadra del cuore sarebbe il prezzo giusto da pagare per ripartire da zero e aprire un nuovo capitolo calcistico. Gravina però ha lasciato accesa una fiammella di speranza: “Scommettiamo che la Salernitana sarà venduta entro il 31 dicembre? Non è possibile che una società sana, senza debiti, non abbia offerte dopo aver ricevuto diverse manifestazioni di interesse”. Forse il preludio ad una svolta nell’arco di dieci giorni. Parrebbe infatti che una cordata di imprenditori salernitani, capeggiata dall’ex presidente dell’Agropoli Domenico Cerruti, si stia rapidamente muovendo per provare a rilevare il cavalluccio in tempi strettissimi.

    Cerruti era oggi presente a Roma formalmente per fare gli auguri di Natale a Gravina, ma i due sono legati da un solido rapporto di amicizia. L’imprenditore cilentano si è trattenuto tutta la giornata in Federcalcio, anche dopo il Consiglio Federale, colloquiando con Gravina e presentandogli delle carte. Una possibilità concreta confermata velatamente anche dal dg granata Fabiani: “Da qui al 31 c'è ancora tempo. Credo di aver capito che c'è una proposta in essere”. Se la mission impossible non riuscisse a Cerruti, occhio anche alle manovre che potrebbero nascere grazie all’interessamento del governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca. L’ex sindaco di Salerno potrebbe avere un ruolo nell’incentivare imprenditori a partecipare al salvataggio della Salernitana in massima serie. Fu proprio De Luca, nell’estate di dieci anni fa, a far ripartire il calcio in città, scegliendo la manifestazione d’interesse di Lotito e Mezzaroma dopo il fallimento dell'allora Salernitana Calcio 1919 di Antonio Lombardi. Seguiranno aggiornamenti.

    Intanto il campionato è passato in secondo piano. La Salernitana, bloccata dall’ASL locale a causa di tre positività al Covid, non si è presentata ad Udine nel pomeriggio e dovrebbe incorrere nella sconfitta a tavolino e nel punto di penalizzazione. L’Udinese si è regolarmente recata alla Dacia Arena. Eventuali sviluppi spetteranno poi a giudice e tribunali sportivi. Nonostante la mancata disputa del match, ad Udine erano presenti nove tifosi della Salernitana; la rappresentanza non sarebbe stata comunque folta, come successo in altre occasioni, visto il malumore diffuso in città. Anche dal Friuli è partito un grido d’aiuto, con uno striscione “Liberate la Salernitana” affisso all’esterno della Dacia Arena. Salerno resta, ancora una volta, appesa ad un filo.

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