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  • Sampdoria, Giampaolo chiama il mercato: 'Ci servono 5 giocatori, siamo in ritardo'

    Sampdoria, Giampaolo chiama il mercato: 'Ci servono 5 giocatori, siamo in ritardo'

    L'allenatore della Sampdoria Marco Giampaolo sottolinea le difficoltà del mercato blucerchiato. Lo fa partendo da una premessa: "Non sto criticando o dando responsabilità a nessuno. Non voglio che domani qualcuno estrapoli una frase di qui e una di là per strumentalizzare il mio pensiero. Sto solo rappresentando la realtà e, aggiungo, continuerò a mettermi l’elmetto ogni giorno" ha detto a Il Secolo XIX. 

    Poi però il mister esplicita il suo pensiero. A partire dal ritiro: "Con 32 calciatori, un 30% abbondante dei quali dovrà andare via. Incluso qualcuno che potrebbe esserci anche funzionale. Ora, per motivi che sappiamo, non siamo in grado di fare una programmazione tecnica, nel senso di “prendo questo, faccio uscire quello”. Non abbiamo ancora inserito in organico un calciatore nuovo. A tre giorni da fine ritiro siamo quelli della stagione scorsa, anzi qualcuno in meno. Siamo in ritardo. A oggi abbiamo bisogno di 5 calciatori, e ogni ulteriore titolare che esce dovrà essere rimpiazzato. Preciso che il mio è solo un discorso tecnico, l’economico non mi compete".

    Quali sono gli elementi in meno? "Un portiere più o meno del livello di Falcone, un difensore centrale titolare in più, un play per Ekdal, una mezzala per Thorsby, un’ala se Sabiri fa la mezzala. Se fa l’ala, ci vuole un altro in mezzo, ma per quest’ultima situazione ho tempo. Ne ho poco per gli altri ruoli. A metà campo oggi siamo non competitivi e se vogliamo alzare il tasso qualitativo bisogna farlo lì. Poi vanno gestiti i calciatori in uscita. Non ho voluto lasciare a casa nessuno per rispetto professionale, ma a fine ritiro si imporranno scelte".

    Il tecnico sottolinea la collaborazione e il rapporto con la società: "Ottimo con tutti i nostri dirigenti. Non sono polemico, sto parlando della nostra situazione. Ho sempre vissuto la mia vita in armonia con le mie possibilità, tra l’idea teorica e la pratica ho cercato di dare indirizzi al club, assumermi qualche rischio da una parte per guadagnare dall’altra. Ma di compromessi non se ne possono fare troppi. Perché ora va tutto bene siamo in estate, quando però iniziano le partite si stringe il culo a tutti. Ai miei direttori Osti e Faggiano ho detto, 'sceglieteli voi i calciatori da prendere, ma se poi mi esonerano, venite via con me'. Bisogna stare molto attenti, perché il patrimonio della società è la Serie A. Il Monza sta facendo una squadra forte, e anche tutte le altre nostre dirette concorrenti si stanno muovendo sul mercato".

    La possibilità di avere un mercato particolarmente attivo negli ultimi giorni non entusiasma Giampaolo: "Sempre e solo problemi miei… non è così automatico l’inserimento di uno nuovo. Scherzando ho detto, “esoneratemi ora e richiamatemi a novembre, a squadra fatta. Poi c’è un mese e mezzo di stop per il Mondiale e rifacciamo il ritiro…”. La Samp è una cosa che sento, come se fosse la mia, non a livello materiale, ma di pelle. Noi oggi abbiamo una risorsa, la nostra incredibile tifoseria, che la domenica ci spinge. A Romei qualche giorno fa gli ho messo un bigliettino in tasca “questa roba qui bisogna fare”. La Samp oggi è l’entusiasmo, la passione della gente, la Samp oggi è famiglia. E appunto perché poi diventa una cosa che senti tua, aumentano le responsabilità".

    Da alcuni elementi in particolare Giampaolo è rimasto piacevolmente sorpreso: "Murillo mi ha colpito per umiltà, entusiasmo, disponibilità. C’era l’idea di mandarlo a giocare, ora sto riflettendo. Non so poi che vuole fare lui. Leris può tornare utile. De Luca è migliorato, ma lì incidono le scelte. Avendo Caputo e Quagliarella, e poi tra poco Gabbiadini, non ha spazi. Non puoi avere 3-4 per ruolo, non la gestisci. Ho sempre detto 20, e se ho bisogno attingo dalla Primavera. Yepes? Come pensiero calcistico è tra i migliori centrocampisti che abbiamo, poi c’è la tenuta fisica, per fare giocare lui dovresti avere una percentuale di possesso superiore agli altri e non siamo in questa condizione".

    E il discorso cessione? "Non incide sulla squadra. Bisogna aggiustarla e migliorarla questo sì, ma non con delle figurine, tanto per pigliare qualcuno, ma con acquisti mirati. Qualcosa di meglio di quello che abbiamo o abbiamo avuto. C’è bisogno di facce nuove che portano energia pulita. E mi aspetto un contributo forte per appartenenza, leadership, rettitudine da Quagliarella e Rincon. La società li ha rinnovati anche per questo. E cito Ravaglia, esempio positivo. Candreva è importante? Sì. Quando deciderà cosa fare io lo asseconderò. Come definirei la Sampdoria oggi? Povera ma bella". 

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