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  • Sampmania: coperta corta

    Sampmania: coperta corta

    • Lorenzo Montaldo
    Ci sarebbero talmente tante cose da dire in questo Sampdoria-Napoli, talmente tante partite da analizzare in soli novanta minuti, che rischiereste di ritrovarvi ancora qui domani sera a commentare una sfida che mi ha costretto a modificare in corsa le pagelle in corsa almeno tre o quattro volte. Chiariamo subito che la Samp non meritava di perdere questa gara. Venti minuti da incubo non possono giustificare un passivo pesante e una sconfitta eccessiva. Anzi, la capacità di reagire ai due schiaffoni a freddo richiede un dispendio di energie mentali doppio. Tale aspetto richiama un’altra particolarità da sottolineare, ossia la difficoltà della Samp ad impattare i match nella maniera corretta. Nei primi 21 minuti di gioco in questa Serie A, il Doria ha subito 12 reti, praticamente un terzo del totale (37). Potete interpretare questa statistica come volete: mancanza di personalità ed esperienza, ingenuità, difficoltà a prendere le misure all’avversaria: vale tutto. 

    Il capitolo reti incassate pone i riflettori su un altro punto, ossia le evidenti difficoltà che sta attraversando Audero. Qualche tempo fa, in un Sampmania, avevo preso le difese dell’estremo difensore doriano. Continuo a credere che le qualità, grezze, ci siano, e che nel percorso di maturazione di un portiere non vagano le tempistiche classiche degli altri calciatori. Però le palesi incertezze sui cross che transitano vicino all’area piccola, e alcune carenze di esplosività e reattività vanno sottolineate. La prima è una pecca limabile con il tempo e con l’allenamento, la seconda invece è una mancanza strutturale. Se vogliamo è anche abbastanza normale, persino comprensibile. Il numero uno doriano ha dei limiti, come tutti i calciatori della rosa blucerchiata, altrimenti non si spiegherebbero la posizione in classifica e le difficoltà stagionali. Penso che il portiere in questo momento per la Samp non sia IL problema, ma è altrettanto evidente che si tratti di un problema. L’errore, se mai, è a monte: ritengo sbagliato, per una squadra come la Sampdoria, investire la cifra spesa per Audero, al netto di vari giochini contabili comunque da dimostrare, in un portiere alla prima esperienza in Serie A. È palese pure l’involuzione dell’ex Juventus rispetto alla scorsa stagione. Il passo indietro per la verità ha coinvolto gran parte della rosa blucerchiata - in particolare calciatori come Colley - e di conseguenza non ha risparmiato neppure Audero.

    Samp-Napoli però serve anche come cartina al tornasole per il calciomercato. Le incongruenze della rosa blucerchiata si possono sintetizzare riflettendo sulla dipendenza dalle giocate di Ramirez, pesce fuor d’acqua da esterno, determinante quando si sposta al centro dietro alle punte, e dagli spunti di Quagliarella. Attualmente l’uruguaiano e il numero 27 sono gli unici due calciatori in grado di regalare un guizzo alla formazione negli ultimi trenta metri. Tolti loro, per la Samp si spegne la luce. Ritrovarsi costretti, a 4 giorni dalla chiusura del mercato, a pregare che Quagliarella abbia rimediato soltanto una botta e nulla più dovrebbe dimostrare meglio di tante parole l’approssimazione di una campagna acquisti asfittica e condotta in maniera grossolana. Oppure qualcuno si sente pronto ad affidarsi in toto, nel pieno della bagarre salvezza, ad un attaccante classe 1996 che in Serie A ha fatto mille minuti complessivi in tutta la carriera? Nel caso, beati voi, invidio il vostro ottimismo. Già che ci sono, vi pongo anche un altro interrogativo. Si è capito che il modulo di Ranieri è e sarà il 4-4-2. Invece di costringere il mister a sacrificare nella posizione da esterno Ramirez - è uno spreco evidente, e per di più non ha il passo - perchè non cercare un laterale in grado di interpretare il ruolo? Se volete, ribalto la domanda: perchè nessuno tra gli esterni e più in generale tra i giocatori trattati sin da quest’estate ha accettato le proposte della Samp? 

    Salvarsi non sarà una passeggiata. Sarà dura, durissima, non è vero che ‘di quelle dietro almeno un paio sono spacciate’ e che ‘come rosa siamo più forti’. Lo dicono la classifica, l’andamento del campionato e il fatto che sabato prossimo la Samp andrà a Torino, mentre Spal, Brescia e Genoa ospiteranno in casa Sassuolo, Udinese e Cagliari. La salvezza si gioca (anche) qui. Con lo spirito di Samp-Napoli, rimanere in Serie A è possibile. Ma bisogna pregare che agli undici titolari non venga neanche un raffreddore, e di non incontrare più un certo tipo di conduzione di gara. In Serie B per un rigore inventato ci sono già andato, mi piacerebbe non replicare. 

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