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Sampmania: elogio della straordinaria normalità
Ecco, se mai questo Sampmania può essere un elogio della normalità. La normalità ad esempio di Karol Linetty, che non fa mai il colpo alla Praet, ma che ti accorgi di quanto sia importante soltanto quando non ce l'hai. A Firenze il polacco mancava, e a centrocampo sembrava in inferiorità numerica la Samp, non la Fiorentina. Ieri è tornato al suo posto, e non è stato fermo neppure un secondo. Ha recuperato sei palloni, calciando in porta 3 volte e giocando 56 volte la sfera, mordendo le caviglie di chiunque transitasse nella sua zona di campo, e arando la mediana come un trattore.
La normalità però è anche quella di Murru e Ekdal, due che non sono arrivati a Genova come grandi colpi di mercato, anzi, tutt'altro. Alzi la mano chi, come il sottoscritto, dopo le prime partite del terzino sinistro pensava che la Samp avrebbe avuto bisogno di un nuovo laterale mancino. Ma alzi la mano anche chi era seriamente convinto che Ekdal potesse sostituire un certo Torreira. Onestamente avevo vissuto l'acquisto dello svedese come un ripiego più economico e temporaneo rispetto al troppo costoso Obiang. "Comprano Ekdal per far crescere Vieira, e per tamponare momentaneamente la situazione in attesa dell'esplosione dell'inglese", era il mantra ricorrente. Col cavolo. Ekdal è un regista fatto e finito, in questa Samp ci sta come il cacio sui maccheroni. E Murru è forse l'elemento che ha avuto la maggior crescita considerando i valori di partenza e quelli raggiunti attualmente.
Per la verità, c'è anche un altro calciatore in questa Samp che ordinario non lo è per niente. Basta guardarlo, Colley, e te ne rendi conto. Te lo dice il suo fisico. Quanti esseri umani avete visto con quella struttura? E' un muro fatto di muscoli e cemento, ma corre come un giocatore di football americano e salta come un cestista. Certo, Okaka non è Ibrahimovic, ma affrontare un atleta con le caratteristiche dell'ex doriano non era semplice. Il gambiano ha dimostrato di essere ampiamente all'altezza. Dovrà riconfermarsi, ma se le qualità sono queste, beh, per Giampaolo è un'arma in più. Però qui rischio di farmi trascinare da una deriva che volevo assolutamente evitare. Oggi non voglio lodare lo straordinario, i Praet, gli Andersen e gli Audero, quelli che sono belli, bravi e talentuosi per nascita e diritto divino. Quella odierna è la giornata in cui dobbiamo esaltare la meravigliosa normalità dei Murru, degli Ekdal, dei Linetty. E soprattutto di Quagliarella. Grazie Fabio per averci ricordato che non abbiamo bisogno di Superman o di extraterrestri: con l'impegno e la serietà siamo meglio noi, che siamo straordinariamente normali.
@lorenzomontaldo
@MontaldoLorenzo