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    Sassuolomania: je suis Traorè, come tutti i tifosi neroverdi

    Sassuolomania: je suis Traorè, come tutti i tifosi neroverdi

    • Luca Bedogni
    Je suis Traorè, come tutti i tifosi neroverdi. Ma Traorè ha sbagliato a reagire in quel modo al cambio di Dionisi. E tuttavia, ancora oggi, fatico a dargli torto completamente. Il politicamente corretto e le regole di uno spogliatoio spesso vanno d’accordo e si tengono per mano. Non essendo io assoggettato all’uno o all’altro sistema, cercherò di parlare chiaro e tagliente. Cambiare Berardi e Traorè in quel momento preciso di Juve-Sassuolo è stata una fesseria colossale. O un’ipocrisia o una rigidità, tertium non datur. Traorè ha fatto bene a reagire d’istinto, a ribellarsi.

    Un’ipocrisia, perché è un finto compromesso tra Coppa e campionato. Ma soprattutto perché è stata una condotta contraddittoria rispetto agli entusiasmi da ‘prima volta ai quarti’ tanto sbandierati in queste settimane. Il tifoso è andato in confusione per forza. Ma come? Siamo all’Allianz, è il 60esimo, siamo pari e ce la stiamo giocando alla grande, e togli il giocatore più in forma (che tra l’altro aveva anche segnato…) e quello più rappresentativo e solitamente più pericoloso? Alla faccia del segnale. Dopo è normale che rispunti la parola odiosa ‘Scansuolo’.  Stavolta fanno bene, rispunta a ragione, mi dispiace. È stata troppo plateale la contraddizione, l’assurdità. E se Traorè si è arrabbiato a differenza di Berardi, l’anomalia è Berardi, non Traorè. 

    Anzi, io ho letto nel comportamento incongruo dell’ivoriano addirittura un segnale di crescita personale, quasi un’emancipazione dalla timidezza caratteriale che ne ha sempre trattenuto il salto. Sta diventando finalmente consapevole dei propri mezzi, Traorè? Sta tirando fuori la personalità? Voleva far bene, continuare a incidere nel match. Invece abbiamo fatto finta di pensare alla Roma e al campionato. 

    E se non è stata ipocrisia (non so quanto augurarmelo) allora si è trattato di rigidità, di cambi prestabiliti a tavolino in una fase finale. Perché va bene che Raspadori domenica non ce l’hai per squalifica, ma ieri sera a Torino tenerlo in campo è stato delittuoso, un regalone alla Juventus. Era il primo da sostituire, se quella partita la volevi vincere davvero. Invece ha prevalso un calcolo apparentemente e vagamente saggio, in realtà spudoratamente preconfezionato e freddino. 

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