Sconcerti a CM: 'Maradona il campione che Messi non sarà mai. Napoli fuori, la Juve rischia'
Sconcerti, avanti con la Champions: Napoli-Barcellona è anche la suggestione di vedere Messi nella casa che fu di Maradona.
«Napoli è la città di Maradona, è a Napoli che Maradona si è manifestato. Vedo che i napoletani avvertono in modo quasi esoterico questo incontro con Messi: lo ritengono un prolungamento di Maradona».
Si possono assimilare?
«No, sono diversissimi. Messi è un attaccante, parlano i suoi 600 e passa gol. E’ molto più bravo di Maradona quando gioca da attaccante. Maradona è un giocatore universale. Per il carisma, per la personalità. Per quello che ha fatto è il campione che Messi non sarà mai. Maradona è IL CALCIATORE. Pensa a quello che ha fatto a Napoli, o con l’Argentina: ha vinto da solo il Mondiale del 1986 e quattro anni dopo ha portato in finale una squadra assai scarsa».
Il Napoli ha qualche speranza di passare il turno?
«Credo passerà il Barcellona. Il Napoli a Napoli può fare una partita alla Gattuso, aspettando che sia il Barcellona a muoversi. Ma il rischio è quello di chiudere 0-0 o 1-1».
Va detto che al Napoli capiterà il Barcellona più fragile e in confusione degli ultimi tempi.
«E’ vero, la grossa delusione è Griezmann: al Camp Nou sembra un piccolo uomo dentro un grande stadio, è come se soffrisse Messi».
Passiamo alla Juventus: di che cosa deve preoccuparsi affrontando il Lione?
«Il Lione è una squadra completa, non eccezionale, ma solida, quadrata e organizzata. Certamente senza speranze di vincere nel suo campionato, e proprio per questo mette tutto in queste partite. Non sarà facile per la Juventus».
Intendi solo l’andata o la qualificazione?
«La Juventus è favorita, ma a Lione qualche difficoltà la troverà».
Però Sarri ha un Dybala in più.
«E lo si è visto anche a Ferrara contro la Spal. Continuità e qualità: Dybala oggi è questo. Si sta togliendo di dosso il complesso del titolare, sta vincendo la corsa su Higuain, ha imparato ad accettare Ronaldo».
Dybala gioca anche in un ruolo nuovo.
«Sta giovando da 9 atipico, lui che è un 10 puro. E’ come Baggio, che Platini aveva battezzato come 9 e mezzo, cioè un incrocio tra un primo e un secondo attaccante. A 26 anni è giusto puntare su di lui, non ha più senso aspettare».
Quale tra le altre sfide degli ottavi ti stuzzica di più?
«Sicuramente Real-City. Credo il Real sia più forte, per queste squadre vale l’effetto Champions».
Ti chiedo anche un commento sull’Europa League. Le italiane possono fare strada?
«Credo di sì, la Roma è una bella macchina con cui però Fonseca a volte gioca troppo facendole perdere equilibrio. L’Inter è molto solida, ma non ha ancora il peso di una grande squadra».
Intanto la A si ferma per il coronavirus.
«Quello della Federcalcio è un errore. Il calcio è distrazione di massa, il calcio va giocato, far finta di pensare che ci siano dei confini sul contagio è ridicolo, si devono giocare tutte le partite a porte chiuse. Altrimenti io cittadino voglio la garanzia dalla Protezione Civile che le regioni senza contagi saranno - appunto - senza contagio: ma che senso ha far giocare Napoli-Barcellona con 50-60 mila spettatori?»
Un eventuale campionato a porte chiuse chi favorirebbe?
«Nessuno, perché giocherebbero tutti a porte chiuse: credo che questo sia anche l’unica modalità sportiva di far giocare il campionato senza falsarlo».