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  • Scoperta Genoa:|Constant il gentile

    Scoperta Genoa:|Constant il gentile

    Un pregio? «Sono gentile». Un difetto? «Sono troppo gentile». In queste due risposte c’è già molto di Kevin Constant il generoso, in campo e non solo.

    Nelle amichevoli il ragazzo di Frejus, classe ’87 che appartiene alla génération dorée transalpina con Karim Benzema, Samir Nasri, Jeremy Menez e Hatem Ben Arfa, si è sdoppiato nel lavoro tattico: l’ala sinistra Palacio converge a fare il trequartista, il centrocampista diventa ala al suo posto; Antonelli sale a spingere sulla mancina, Kevin passa in difesa. Poco lucido, talvolta, perché i carichi del ritiro annebbiano. Però per Alberto Malesani è una certezza: «Lo volevano in tanti, anche grandi squadre, basta aspettarlo. Se si discute Constant è finita...». Concorda Enrico Preziosi: «Grande rinforzo. Constant lo scorso anno mi sarebbe costato 200mila euro, ora l’ho pagato più di 7 milioni». Ed è ben altra storia, ma al presidente magari farà strano che Kevin spesso giochi per “soli” 150 euro a partita. È il gettone percepito nella Nazionale guineana, della quale è diventato idolo segnando il gol della vittoria alla Nigeria, il 10 ottobre scorso a Conakry (ancora scossa da turbolenze sociali e politiche, anche dopo le recenti elezioni democratiche). Rete che, ha raccontato Kevin, non ha prezzo: «Un gol di pace per un popolo che deve riuscire a vivere unito, un messaggio per tutti i politici e i bambini della Guinea».

    Bambini come quello che Constant ha incontrato alla fine dell’ultimo allenamento ad Acqui Terme: esce dal campo, oltre la rete un ragazzino gli chiede anche canottiera e pantaloncini in dono. Lui sorride e dice: «Mi dispiace, ho già regalato tutto quello che avevo in questa settimana». Imbocca il tunnel, ne riesce poco dopo, con un paio di scarpe che passa oltre la recinzione al ragazzino. Ora è proprio tutto. Ma non darà ciò a cui più tiene, tra le cose di calcio: «La maglia scambiata con Ronaldinho, il mio idolo». E aggiunge: «Lo scambio delle maglie è un gesto di fair play e rispetto che mi piace. Dobbiamo smettere di credere che i giocatori si interessano soltanto ad auto e vestiti». E lo dice Constant che, nato in Francia da padre guadalupese, ha scelto di giocare con la Guinea da dove veniva il nonno materno. «È una presa di coscienza, noi ci sentiamo africani, le nostre famiglie ci hanno trasmesso la cultura e i valori della nostra terra d’origine», ha detto ad africaguinee.com. Saltata l’ultima gara, è stato sospeso per tre partite e multato di 5mila euro per aver lasciato senza permesso il ritiro prima della sfida con il Madagascar (aveva tuttavia spiegato di stare male). Si rifarà: «Vogliamo puntare alla qualificazione al prossimo Mondiale». E la Sily Nationale, la selezione degli elefanti in lingua locale, in questo momento è messa bene nel suo girone africano.

    Constant contribuisce giocando e “allenando” il Ct: «Lavoriamo molto tatticamente in Italia, quindi quando torno in Guinea, porto sempre nuove idee all’allenatore». Via, Malesani oltre al Grifone allenerà anche un po’ anche la Sily Nationale, attraverso Kevin il generoso.

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