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  • Sensi, un calvario senza fine

    Sensi, un calvario senza fine

    La sfortuna che torna ad accanirsi, ma anche la conferma di una fragilità fisica che inizia a risultare un minus troppo pesante nella sua esperienza nerazzurra. Un contrasto col sampdoriano Yoshida, subito una violenta fitta al ginocchio destro e Stefano Sensi, subentrato da pochi minuti dalla panchina, ha capito che non si trattava di un problema di poco conto. Lacrime agli occhi, l'uscita dal campo visibilmente sofferente e la paura che la prima diagnosi di ieri, che parla di una distorsione al ginocchio, possa risultare anche più seria.

    QUANTI STOP - Nella giornata di oggi, il centrocampista di Urbino si sottoporrà agli esami strumentali del caso e la speranza è di scongiurare l'ipotesi di un interessamento dei legamenti, nello specifico del collaterale, che comporterebbe uno stop più lungo. Abbandonando "Marassi" nel pomeriggio di ieri, Sensi zoppicava in maniera molto evidente e camminava con grande difficoltà: quello di ieri è il diciassettesimo infortunio subito dal calciatore marchigiano nelle ultime sei stagioni, per un totale di circa 380 giorni di assenza. Davvero tanti, davvero troppi e in un momento nel quale il numero 12 nerazzurro si apprestava a giocarsi una nuova chance per convincere Inzaghi a puntare anche su di lui in questa stagione. Una stagione che parte in salita, anche questa.

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