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  • Il Napoli soffre ma batte anche la Salernitana e resta in testa: ci pensa Zielinski

    Il Napoli soffre ma batte anche la Salernitana e resta in testa: ci pensa Zielinski

    Allo Stadio Arechi, il derby campano fra Salernitana e Napoli mancava dalla stagione 1947/48. Per questo, al tempio calcistico di Salerno, il pubblico è quello delle grandi occasioni, anzi della grande occasione, visto che da quelle parti, una partita così importante, non la vedevano da più di 70 anni. Se a questo si aggiunge una squadra in crescita, che ha dimostrato di poter sognare la salvezza, e un campione come Franck Ribery a trascinarla (uno così forte da quelle parti non l’hanno mai visto), allora è inevitabile che l’atmosfera sia carichissisima, con la curva stracolma e tambureggiante e le tribune, più piene del solito, che contribuiscono a creare un ambiente infernale. In questo clima, senza Osimhen e con Insigne in panchina, il Napoli doveva andare a strappare tre punti fondamentali per la lotta scudetto. Così è stato, ma una partita così tosta era difficile attendersela. Grazie allo spirito e all’attenzione della Salernitana viene fuori un derby spettacolare ed equilibrato, deciso solo da una ribattuta di Zielinski.

    IL PRIMO TEMPO - Come ampiamente prevedibile il Napoli parte fortissimo e assedia l’area della Salernitana che non riesce a ripartire, probabilmente soffrendo inizialmente l’importanza della partita. La prima grande occasione arriva al 7’, quando Zielinski si ritrova a due passi da Belec ma tocca d’esterno alto sopra la traversa e grazia la difesa granata che si era fatta bucare troppo facilmente. Tre minuti dopo tocca a Lozano, che colpisce di testa da posizione invitante ma con lo stesso risultato del polacco. Poi, i granata prendono le misure e smettono di soffrire l’arrembaggio del Napoli: i ragazzi di Colantuono pressano e lottano su tutti i palloni, rendendo complicato il palleggio azzurro, che diventa impreciso e poco efficace, anche perché in area non ci si entra più. I padroni di casa fanno grande densità al limite dell’area, consentendo agli avversari solo il tiro dalla distanza. Non riescono però nemmeno ad avvicinarsi alla porta di Ospina, regalando 45 minuti di noia al portiere colombiano: ogni tanto Ribery prova ad organizzare qualche controffensiva, ma da solo contro la corazzata di Spalletti non può fare granché.

    IL SECONDO TEMPO - La Salernitana inizia con un altro piglio e con un atteggiamento molto più offensivo spaventando il Napoli con un cross basso che prende in controtempo Ribery impedendogli di appoggiare il pallone in porta. A differenza che nel primo tempo la Salernitana pressa alto e intercetta dei palloni pericolosi sulla trequarti del Napoli, senza però riuscire a trasformarle in occasioni da gol concrete. Al 60’ Spalletti mette dentro Elmas e Petagna per Mertens e Lozano. Subito dopo arriva la prima occasione del secondo tempo per i partenopei: Zielinski da dentro l’area scavalca Belec con un pallonetto servendo Petagna che di testa prende la traversa, poi, dopo un po’ di ribattute, la palla torna al polacco che di sinistro riesce a bucare il portiere granata. Al 69’ la partita prende una piega irreversibile (o almeno così pare) quando Kastanos, per un fallo inutile e sconsiderato, con il piede a martello, su Zambo Anguissa, viene espulso e lascia in 10 in suoi compagni. Al 72’ però la partita cambia ancora perché Ribery dà una palla stratosferica a Simy (entrato al 64’ per Gondo), che passa davanti a un disattento Koulibaly, costretto ad atterrarlo da ultimo uomo e a lasciare in 10 i suoi ristabilendo la parità numerica. Davanti a una curva all’apice del suo continuo tambureggiare, il fuoriclasse francese calcia benissimo la punizione ma Di Lorenzo è al posto giusto al momento giusto e salva sulla linea. Poi il Napoli riesce in qualche modo a controllare la partita e sono i partenopei ad andare più vicini al 2-0 di quanto i padroni di casa facciano con il pareggio, almeno fino al 96’ quando i granata hanno l’occasione della partita con Gagliolo che a porta vuota calcia alto dal centro dell’area. Vince il Napoli, che si prende la testa della classifica e mette pressione al Milan, ma onore alla Salernitana, alla sua grinta, al suo fuoriclasse e al suo popolo.


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