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  • Sienamania:| Avanti con fiducia

    Sienamania:| Avanti con fiducia

    A volte il limite tra la soddisfazione per una partita giocata con autorevolezza e il rammarico per non aver fatto risultato pieno è molto sottile. Il Siena torna da Verona con la consapevolezza di essere ormai una squadra che sa quello che vuole, che ha assorbito mentalmente la penalizzazione e che anche in trasferta cerca comunque di proporre il suo calcio. L'altra faccia della medaglia vede però una Robur incompiuta, ovvero non capace di sfruttare il predominio territoriale. Più che paura di vincere, termine spesso abusato in questi casi, il problema del Siena attuale è la mancanza di cattiveria nel momento decisivo.

    A Parma, con di fronte un avversario decisamente più forte di quello affrontato domenica, a Vergassola e compagni era mancata la precisione nell'ultimo passaggio. A Verona invece ciò che è risultato assente è stata la capacità di segnare. Di occasioni nitide però se ne sono viste molte, con Calaiò protagonista, anche sfortunato, di alcuni colpi di testa che avrebbero meritato maggiore fortuna. Cosmi nonostante la delusione per la mancata vittoria si è detto orgoglioso dei suoi. Difficile dargli torto. Dopo la sciagurata notte di Is Arenas il Siena è cambiato, si è compattato, ha girato le viti in difesa e ha messo in campo carattere e voglia ancora maggiori rispetto a quelli visti ad inizio stagione.

    Il cambio del modulo non può che aver giovato: adesso sembra che il 3-4-2-1 sia imprescindibile e riesca a mettere in risalto le caratteristiche dei suoi interpreti. A volte però servirebbe un cambio a Calaiò, sia a partita in corso, sia magari dall'inizio per far rifiatare un giocatore che non lesina mai impegno nonostante la forma non certo ottimale. Quando anche Rosina riuscirà ad essere in un condizione fisica perfetta allora l'attacco della Robur potrà davvero far male a tante squadre, in attesa anche del rientro di Larrondo (ormai prossimo) e di quello di Ze Eduardo, ammesso che l'ex Santos abbandoni la sua concezione 'caraibica' del calcio, per abbracciarne una più utile alla causa bianconera.

    Detto dell'attacco, impossibile non soffermarsi sulla difesa che da 360 minuti è imbattuta e che vede in Pegolo, Neto e Felipe tre pilastri inamovibili, con Paci e Contini che si sono alternati con ottimi risultati nel ruolo di centrale. Adesso il calendario propone sfide difficili, alcune proibitive sulla carta. Roma e Catania in casa sono avversari importanti che però dovranno essere affrontati con la convizione che nessun risultato deve essere precluso in partenza. Prima di pensare alla formazione del profeta Zeman, domani arriverà il Torino. La Coppa Italia, come dimostra la cavacata dell'anno scorso, è una competizione prestigiosa e l'occasione per vedere all'opera quei giocatori che sembrano essere finiti nel dimenticatoio.

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